Il caso dell’ex operaio di API raffineria, Marco Capotondi: come mai altri dipendenti dell’API condannati e/o responsabili colposi di incidenti verificatisi in raffineria non furono licenziati?

pubblicato il 8 Novembre 2016 0

La video inchiesta NON CEDERA’ DI UN MILLIMETRO

https://youtu.be/RPR1gUWYRfo

non ha messo in dubbio che ci siano stati dipendenti di API raffineria che commisero furti di gas propano liquido a danno dell’azienda. Il video ha evidenziato i molti dubbi sui motivi della condanna penale di Marco Capotondi per concorso morale in furto.

Talvolta la ricostruzione giudiziaria non soddisfa tutti i risvolti di una vicenda e, nel caso specifico - al di là della ricostruzione penale che, peraltro, ha escluso categoricamente la partecipazione materiale ai furti di Capotondi - API raffineria aveva la possibilità e la capacità di discernere individualmente i comportamenti realmente infedeli. Ma il dubbio non ha sfiorato la Dirigenza dell’azienda petrolifera che, nel 2012, mise in campo la potenza di fuoco di tre Avvocati e 49 pagine di argomentazioni con cui riuscì a giustificare il licenziamento di Capotondi. Condotta di grave violazione delle procedure di sicurezza (…) violazione dei doveri di correttezza, diligenza, fedeltà e buona fede, tali da frantumare il vincolo fiduciario sono le parole con cui la Corte di Appello di Ancona Sez. Lavoro diede ragione ad API raffineria; parole capaci di lacerare la dignità di qualsiasi persona ed in modo particolare di Capotondi che, per il bene dell’azienda, si era assunto i rischi di eseguire mansioni chieste anche a voce dai suoi superiori, senza ordini scritti.

Ma API NON ha sempre disposto il licenziamento nei confronti dei suoi dipendenti che hanno violato i doveri di correttezza e diligenza.

Certo, API raffineria Spa è un soggetto privato che risponde solo a se stesso riguardo a chi e perché preferisce mantenere o meno alle sue dipendenze.

Ma è pur certo che API raffineria Spa non svolge un’attività qualunque: la raffineria è classificata industria insalubre di categoria 1, è a rischio di incidente rilevante e le conseguenze di incidenti possono avere ripercussioni anche fuori dei propri confini.

Pertanto - seppur legittimo - sembra singolare (almeno dal punto di vista etico) che l’azienda petrolifera abbia scelto di mantenere alle proprie dipendenze Dirigenti riconosciuti colposamente colpevoli di comportamenti che hanno concorso all’accadimento di incidenti che hanno avuto ripercussioni anche all’esterno della raffineria stessa.

Ecco alcuni di quegli incidenti.

La ricostruzione si basa sull’archivio dei Comitati e de l’Ondaverde Onlus.

Per i casi di inquinamento del fiume Esino avvenuti tra il 1997 ed il 2001, a gennaio 2004 l’ex AD Clemente Napolitano ed il Direttore Franco Bellucci furono condannati a 20 giorni di arresto e 1.800 Euro di multa. Sia l’Ing. Napolitano sia l’Ing. Bellucci continuarono la loro carriera dirigenziale nel Gruppo API. (vedi stampa)

Per l’incendio alla sala pompe della raffineria del 25 agosto 1999 (guarda video  ) in cui morirono per le ustioni i due operai Mario Gandolfi e Ettore Giulian, a maggio 2005 in primo grado l’operaio Gaetano Bonfissuto fu condannato a 1 anno e 6 mesi per l’erroneo allestimento della linea di trasferimento della benzina ecologica. A luglio 2013, nel processo di appello, furono condannati ad 1 anno e 2 mesi l’Ing. Franco Bellucci Vicedirettore della raffineria e responsabile del servizio operativo, l’Ing. Claudio Conti responsabile dell’area manutenzioni e l’lng. Sergio Brunelli responsabile della sezione manutenzione del servizio operativo. Furono ritenuti responsabili della omessa manutenzione predittiva della pompa che esplose e per aver tollerato la movimentazione del prodotto in difformità delle procedure gestionali scritte mettendo a rischio l’incolumità dei dipendenti. NON RISULTA CHE QUALCUNO DI ESSI FU LICENZIATO.

(guarda video https://www.youtube.com/watch?v=k6kuli26vLY) (leggi stampa)


Per l’inquinamento del mare e di 15 km di costa con non meno di 10 tonnellate di Olio combustibile ad alto tenore di zolfo (aprile 2007) a febbraio 2009 il Direttore Generale della raffineria, Ing. M.C. e gli Ingegneri B.F., L.F., D.P.M., L.G., A.P. estinsero i reati a loro imputati di deturpamento di bellezze naturali (art. 734 c.p.) e getto pericoloso di cose (art. 674 c.p.) con una oblazione di 2.087,66 Euro ciascuno. NON RISULTA CHE QUALCUNO DI ESSI FU LICENZIATO. (guarda video https://gaming.youtube.com/watch?v=RqwbKDFh0NA&list=LL6ZyhHNx8mpKpwaH_Mw3gsg )


Loris Calcina per lo Staff comunicazione

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