E’ stato commesso reato di omissione da parte della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente nella valutazione del progetto del nuovo impianto di desolforazione della raffineria API? Lo chiede Ondaverde Onlus che ha inviato alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate una segnalazione integrativa della relazione consegnata durante l’audizione del 21 giugno scorso. Intervista al Presidente di Ondaverde

pubblicato il 4 Luglio 2017 0

Sig. Calcina, come mai questa integrazione alla relazione che avete consegnato durante l’audizione in Prefettura di Ancona il 21 giugno scorso?

In quella relazione ci eravamo concentrati sui pozzi privati le cui acque sono state recentemente trovate inquinate dalle stesse sostanze presenti nell’acqua di falda rispettivamente della zona di via Monte e Tognetti del SIN di Falconara (MANGANESE) e della ex caserma Saracini (IDROCARBURI TOTALI). Inoltre avevamo riguardato tutti i verbali delle Conferenze dei Servizi dal 2005 ad oggi - almeno quelli che siamo riusciti a reperire nonostante il muro di silenzio da parte degli Enti locali che partecipano alla Conferenze - e abbiamo indicato alla Commissione d’Inchiesta la mancanza di risposte rispetto alla migrazione attraverso la falda delle sostanze inquinanti, da NO a SE, cioè dalla falda sotto la raffineria API verso il sottopasso ferroviario di via Monti e Tognetti.

Poi le recenti dichiarazioni del Presidente Alessandro Bratti, da cui si evince che gli sono stati mostrati dati sull’inquinamento ambientale, ci hanno fatto tornare in mente una situazione che abbiamo ritenuto importante sottoporre all’attenzione della Commissione affinché valutasse se vi fossero illeciti!

I dati di cui ha parlato il Presidente Bratti sembrano quelli forniti da API raffineria

Sembra che sia così, ma le parole del Presidente hanno soltanto sollecitato la nostra memoria! Infatti la nostra integrazione riguarda la correttezza o meno della valutazione della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale - VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente riguardo al “Progetto di parziale adeguamento del ciclo desolforazione distillati medi per la produzione di combustibili marini a basso tenore di zolfo” di API raffineria.

Ondaverde partecipò all’iter ministeriale con proprie osservazioni?

Si, insieme ai Comitati dei quartieri Fiumesino e Villanova inviammo osservazioni al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Marche, alla Provincia di Ancona e al Comune di Falconara Marittima. Tentammo di argomentare affinché il progetto fosse sottoposto a regolare VIA. Purtroppo il Ministero dell’Ambiente lo escluse dal procedimento di VIA. API raffineria aveva puntato su tale esclusione.

Che cosa è riemerso da quell’iter e dalle vostre osservazioni?

Nel Quadro di riferimento ambientale che API raffineria elaborò, la stessa azienda evidenziava che le centraline della Rete Regionale della Qualità dell’Aria (RRQA) di Falconara M. non aveva raggiunto la percentuale minima di funzionamento richiesta dal D.Lgs. 155/10 per molti parametri nel periodo dal 2009 al 2014. API raffineria aveva concluso la sua esposizione al Ministero dell’Ambiente scrivendo che “le elaborazioni statistiche effettuate sono parzialmente rappresentative ai fini della verifica del rispetto degli Standard di Qualità dell’Aria, ma comunque forniscono un quadro indicativo della situazione di qualità dell’aria relativamente agli inquinanti esaminati“.

Solo Ondaverde e i Comitati contestarono che non si poteva procedere nella valutazione del progetto senza il riscontro esaustivo dei dati della diffusione degli inquinanti in un SIN come è Falconara Marittima, in presenza della industria insalubre di 1^ categoria qual è classificata la raffineria API ed in presenza di dati epidemiologici inequivocabili e molto preoccupanti.

Data la situazione di insufficiente controllo dei dati emissivi da parte delle strutture pubbliche deputate, avevamo sollecitato il Ministero dell’Ambiente ad intraprendere una indagine specifica e provvedimenti risolutivi sul regolare monitoraggio degli inquinanti atmosferici prima di prendere in considerazione qualsiasi progetto industriale che presupponesse la valutazione della qualità dell’aria dell’area di Falconara Marittima.

Ci fa un esempio dell’inefficienza riscontrata?

Su 6 anni - dal 2009 al 2014 - si avevano dati sufficienti solo per 3 anni e solo in 1 centralina su 2;  nel 2014 solo 1 centralina su 3 aveva fornito dati a norma di legge!

Per quanto riguarda il Biossido di Zolfo (SO2) soltanto 3 anni su 6 le centraline di Falconara Scuola e Falconara Alta hanno fornito dati a norma di legge, mentre quella di Falconara Acquedotto non aveva registrato dati sufficienti per tutti e 6 gli anni!

Foste ascoltati?

Ma quando mai! Nella sua valutazione del 18 dicembre 2015 la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale - VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente ignorò completamente quella insufficienza di dati ed escluse il Progetto di API raffineria dalla procedura di VIA. Quello che oggi chiediamo alla Commissione d’Inchiesta è se ciò sia stato regolare o frutto di una o più omissioni.

 

Staff comunicazione l’Ondaverde Onlus


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