GRUPPO API: CONTRASTI TRA LE AZIENDE OSTACOLANO UNA SOLUZIONE PER IL SITO DI FALCONARA?

Pubblicato il 19 Giugno 2012 Nessun Commento »

API Energia incasserà circa 350 Milioni/€ di buonuscita statale per la rinuncia ad alcuni anni di incentivo rinnovabili (CIP 6) riconosciuto all’energia elettrica prodotta dal 2001 dalla centrale IGCC che ha bruciato scarti del petrolio.

API Energia ne investirà 30 Milioni per riconvertire la IGCC a metano.

Hanno ragione i lavoratori di API raffineria a pretendere che una parte ben più consistente di quei 350 Milioni/€ venga investita per aumentare l’efficienza nei rendimenti degli impianti di raffineria che potrebbe far recuperare margini di profitto ed evitare pesanti ripercussioni occupazionali.

Anche perché, a nostro parere, la raffineria di Falconara non sembra fuori mercato dato che il settore bitumi è una eccellenza e che i dati di mercato danno una crescita del 10% nel consumo del GPL.

Ma la resistenza che si è subito palesata da parte di API Energia, fa ipotizzare che all’interno del Gruppo API le varie aziende abbiano scarso spirito collaborativo per dare una soluzione almeno temporanea al problema della raffinazione e dell’occupazione.

Eppure risulterebbe che dal 2001 API Energia abbia acquistato a costi molto vantaggiosi da API raffineria gli scarti di lavorazione del petrolio da bruciare nella centrale IGCC … Ora ci si aspetterebbe una maggiore collaborazione di API Energia con il settore della raffinazione!

Sarebbe auspicabile una battaglia unitaria - lavoratori e territorio - su questo punto a patto che si comprenda che essa non si può limitare solo a questo ma deve essere il punto di partenza per un piano di riconversione produttiva. Altrimenti si rischia che la boccata d’ossigeno di alcuni anni serva solo a posticipare una crisi che, al contrario, deve essere prevenuta.

E’ qui che, secondo noi, deve avvenire la svolta da parte dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali: pretendere di inserire la riconversione produttiva all’interno del Piano Energetico Ambientale Regionale.

Nel Gruppo API c’è anche API Nòva Energia che, in questo senso, può giocare un ruolo di primo piano … Ma si ritorna all’interrogativo precedente: c’è la volontà di collaborazione all’interno del Gruppo?

Sono dubbi, certo … E’ invece una certezza che per esempio anche API Nòva Energia (specializzata in energie rinnovabili) non si stia impegnando su Falconara e le Marche in investimenti innovativi e ad alta intensità occupazionale (energie rinnovabili) ma propone un rigassificatore che necessita di scarsa occupazione e non crea innovazione, bensì solo compravendita del metano!

Fuori da Falconara M. e lontano dalle Marche, che cosa fa API Nòva Energia?

Negli ultimi anni ha realizzato parchi eolici per 379 MW (Sicilia, Campania e Puglia) e centrali fotovoltaiche per 175 MW. Tra il 2010 ed il 2015 API Nòva Energia si è posta l’obiettivo di realizzare 700 MW di eolico e 200 MW di fotovoltaico, altri progetti per migliaia di MW sono in fase di valutazione in Italia e in alcuni paesi europei in collaborazione con la iberica IBERDROLA e sta valutando possibili investimenti in fabbriche di turbine eoliche.

Non solo: la strategia di API Nòva Energia si completa con la possibilità di  investire nella catena del silicio e dei moduli di ultima generazione tramite la società partecipata ITALSILICON SpA e con la valutazione dell’opportunità di investimento in Italia sul solare termodinamico.

Vedi slide Gruppo API attività investimenti

Dunque perché non dovrebbe esserci posto anche per i lavoratori del sito di Falconara Marittima e per le Marche, in una progressiva riconversione del sito di Falconara?

Tutt’oggi il Gruppo API ha il Piano Energetico Ambientale Regionale che glielo permetterebbe!

Lavoratori e Cittadini delle associazioni possono lottare uniti per questi obiettivi.


Staff Comitati



Comitato Palombina Vecchia di Falconara M.: l’Amministrazione comunale ha completamente ignorato l’Indagine geologica del Prof. Nanni relativamente ai fenomeni franosi che insistono su zone che il Sindaco/Assessore vuole ulteriormente urbanizzare!

Pubblicato il 31 Maggio 2012 Nessun Commento »

Riceviamo, pubblichiamo e condividiamo le valutazioni dei Componenti del Comitato Palombina Vecchia di Falconara M.

Staff Comitato Villanova e l’Ondaverde ONLUS


COMITATO PALOMBINA VECCHIA - Falconara M.ma


la mappa dell'ISPRA

la mappa dell'ISPRA




L’assemblea pubblica di giovedì 24 maggio, in un ex-cinema Sport gremito, ha finalmente permesso ai cittadini di Falconara Marittima di essere informati, in maniera corretta ed autorevole, sulla pericolosità da frana nel territorio comunale. Aldilà di qualsiasi considerazione politica, si è trattato di un’operazione-verità, incentrata sulla relazione del Prof. Torquato Nanni dell’Università di Ancona.

Informazione e conoscenza dovrebbero essere alla base di tutte le scelte politiche. Tuttavia un’adeguata e approfondita conoscenza non pare interessare l’attuale amministrazione comunale, che ha completamente ignorato l’indagine geologica realizzata dal Prof. Nanni negli anni 2004-2005 per conto dello stesso Comune di Falconara. In considerazione delle criticità emerse da tale studio e della complessità dei fenomeni franosi, è evidentemente gravissimo e irresponsabile apportare varianti al piano regolatore vigente, volte ad autorizzare nuove edificazioni, in assenza di una fase di monitoraggio e sperimentazione (di almeno due-tre anni, come indicato dal Prof. Nanni) necessaria alla comprensione dei processi in atto e della reale portata e pericolosità dei fenomeni franosi nel territorio comunale di Falconara.

L’attuale amministrazione comunale persegue una politica miope, volta a fare cassa (assecondando di fatto gli interessi della speculazione edilizia) attraverso l’edificazione delle residue aree verdi (quali quella di Via Friuli e quella tra Via Barcaglione e Via Campania) del quartiere Palombina Vecchia, ulteriormente aggravata dalla velleità di realizzare una strada (tra Via Barcaglione e Via Campania) su una zona indicata a massimo rischio frana (R4, per cui in ogni caso servirebbe l’autorizzazione dell’Autorità di Bacino della Regione Marche; autorizzazione difficile da prevedere, stante il quadro illustrato dal Prof. Nanni).

Appare assai grave che un Comune in difficoltà economiche utilizzi il denaro dei contribuenti per consulenze geologiche ben poco significative (in quanto limitate a specifiche aree su cui si vorrebbe costruire) e funzionali esclusivamente agli interessi privati ed alla cementificazione delle residue aree verdi del territorio comunale, invece di prendere atto della complessità, della vastità e dell’interrelazione dei processi franosi messi in evidenza dallo studio del Prof. Nanni e applicare un elementare principio di precauzione che, in assenza di una fase di sperimentazione e di un adeguato monitoraggio, vorrebbe uno stop a qualsiasi opera possa alterare il delicatissimo equilibrio idrogeologico dell’area.

Indagine Epidemiologica sulle leucemie a Falconara M.ma: i servizi di RAI Ambiente Italia e TV Centro Marche 7×4

Pubblicato il 27 Maggio 2012 Nessun Commento »



Dott. Micheli

Dott. Micheli



Nel rilanciare due servizi giornalistici sull’esito dell’Indagine Epidemiologica condotta dall’ Istituto Nazionale Tumori di Milano e dall’ARPA Marche riguardante gli eccessi di decessi per LEUCEMIA e LINFOMA non HODGKIN in un raggio di 4 km dalla raffineria API (1994-2003) ringraziamo le rispettive Redazioni di RAI Ambiente Italia e di TV Centro Marche “7×4″.


video tratto dalla trasmissione ” Ambiente Italia” del 12/05

http://www.youtube.com/watch?v=XEYuKIucHTM&feature=BFa&list=UUiucfw9tyeHk0C1zktf1Jiw



serata 12/5/12

serata 12/5/12



Rispetto al servizio andato in onda su TV Centro Marche

http://www.youtube.com/watch?v=SDB97VPQmFA&feature=youtu.be

con questo post integriamo l’intervento in video di Roberto Cenci con una parte che riteniamo molto significativa e che, per ragioni da noi indipendenti, la Redazione di 7×4 ha ritenuto di non montare e non mettere in onda.

<< Negli anni successivi a questa indagine, dal 2004-2009, l’ARPA Marche ha continuato a registrare un eccesso di primi ricoveri per leucemie e tumori maligni alla pleura, siamo stanchi, è giunta l’ora di aprire scenari nuovi anche da un punto di vista occupazionale e la crisi della raffinazione deve essere vista come un’opportunità.

(…)

L’API è una Holding, un gruppo di aziende, non esiste solo la Raffineria. Se la proprietà continua a inseguire solo gli attuali obiettivi, ovvero il rigassificatore e le ulteriori centrali termoelettriche, questo comporterà che il denaro pubblico stanziato comunque genererà una diminuzione drastica degli organici, perché il mondo è già cambiato e oggi chi vuol vedere ancora l’API come una risorsa di questo territorio farebbe bene a chiedere che vengano implementate nuove produzioni.

(…)
Produzioni diverse rispetto alle fonti fossili e neanche immaginabili forse fino a qualche anno fa ma oggi appetibili (pellicole fotovoltaiche, un polo industriale dell’auto elettrica). Nuove e positive prospettive vengono realizzate, altrove si e qui no. Questa è l’unica cosa che conta per garantire i posti di lavoro, occorre creare i presupposti per nuovi business così che l’azienda resti e riassorba i lavoratori in eccesso sulla raffineria, significa anche lavorare per almeno 10 anni alle bonifiche, convogliando a questo il denaro pubblico ora immaginato e stanziato per impianti che non garantiranno un’uscita morbida a molti operai, ci sono tutte le condizioni per evitare un’altra Montedison ma serve anche una prospettiva che non duri quanto un battito d’ali.

Ci sono locomotive che passano una volta sola, i discorsi sullo sviluppo del sito sono vuoti di occupazione se non si punterà anche su qualcosa di diverso rispetto all’attuale e non necessariamente in quel perimetro. L’API è una holding, non solo raffineria, si può fare.>>

Staff Comitati

Seleziona dai link seguenti, video - post - Relazione Indagine

http://www.youtube.com/playlist?list=PLC6701C90EB646EBB


http://www.comitati-cittadini.org/2012/04/leucemia-e-linfoma-non-hodgkin-a-falconara-mma-il-benzene-anche-a-concentrazioni-inferiori-ai-limiti-di-legge-aumenta-il-rischio-di-ammalarsi-gli-epidemiologi-rischio-di-ammalarsi-3-volte-superi/


http://www.comitati-cittadini.org/2012/03/a-falconara-mma-dal-1994-al-2003-in-un-raggio-di-4-km-dalla-raffineria-api-si-sono-registrati-eccessi-di-mortalita-per-leucemia-e-linfoma-non-hodgkin-gli-epidemiologi-dellistituto-nazionale-tumo/


http://www.comitati-cittadini.org/wp-content/uploads/2012/03/rapporto-aggiuntivo-seconda-versione-2992011-2012_studio_epidemiologico.pdf



Il singolare silenzio di STAMPA, TV e RADIO marchigiane sui risultati dell’Indagine Epidemiologica che ha verificato un eccesso di mortalità per leucemie e linfomi non Hodgkin per chi ha vissuto oltre 10 anni nel raggio di 4 km dalla raffineria API di Falconara M.ma!

Pubblicato il 3 Maggio 2012 Nessun Commento »

Abbiamo atteso con pazienza che i mezzi d’informazione marchigiani si interessassero alle conclusioni dell’Indagine Epidemiologica sulla popolazione di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano divulgate dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano e dal Servizio Epidemiologia dell’ARPA Marche, cioè la struttura scientifica tra le più prestigiose in Italia e in Europa e quella di più alto livello nelle Marche.

I quotidiani delle Marche, per ora, hanno taciuto questa notizia.

L’unica uscita su carta stampata che ci risulta la dobbiamo al settimanale Piazza Giornale.

Per quanto riguarda le testate giornalistiche web marchigiane la notizia ci risulta pubblicata da Vivere Ancona ed Ancona Today, ci scusiamo con altri eventuali che ci fossero sfuggiti.

Ma ad esempio Radio e TV (sia RAI Regione che commerciali) ci risulta che abbiano taciuto!

A dirla tutta una delle TV commerciali si è proposta per un servizio nella serata in cui l’INT Milano e l’ARPA Marche hanno divulgato i risultati dell’Indagine a Falconara (29 marzo 2012) … Ma a pagamento! Per 8 minuti di servizio TV ci hanno chiesto 250 € + IVA, un costo insostenibile per la natura delle associazioni organizzatrici.

A livello nazionale, la redazione di Ambiente/Italia di RAI 3 ha dato la notizia rilanciando il post uscito dal sito dei Comitati ed anche il quotidiano nazionale il Manifesto ha trattato l’argomento.

Il silenzio dei principali media marchigiani lo percepiamo e viviamo con paura!

Ignorare - per motivi a noi sconosciuti - una notizia di natura scientifico sanitaria, non gridata ma illustrata direttamente dai Ricercatori con pacatezza, delicatezza e sapienza per noi cittadini è semplicemente inspiegabile!

Certamente non siamo professionisti della comunicazione, ma converrete anche Voi che sia quantomeno singolare riuscire a rapportarsi con redazioni nazionali e molto meno con quelle locali!



agenda SIGIM

agenda SIGIM


Fino a dove si possa spingere l’autocensura e l’oblio della deontologia di giornalista certo non lo sappiamo ma se di fronte ad una Indagine sanitaria che ha riguardato decine di migliaia di persone si evita persino di intervistare i Ricercatori che l’hanno portata a termine, viene naturale pensare anche a ragioni come questa che pubblichiamo … L’Agenda del Sindacato Giornalisti Marchigiani (SIGIM) sponsorizzata generosamente anche da API raffineria di Ancona.


Rimaniamo egualmente rispettosi della professione e dei singoli giornalisti.

Ringrazieremo le Redazioni che si aggiungeranno a quelle che hanno già dato spazio alla notizia.

Intanto il nostro grazie va ai Giornalisti di Vivere Ancona, Ancona Today, Piazza Giornale, Ambiente/Italia RAIil Manifesto.


Staff Comitati

Seleziona dai link seguenti, video - post - Relazione Indagine

http://www.youtube.com/playlist?list=PLC6701C90EB646EBB


http://www.comitati-cittadini.org/2012/04/leucemia-e-linfoma-non-hodgkin-a-falconara-mma-il-benzene-anche-a-concentrazioni-inferiori-ai-limiti-di-legge-aumenta-il-rischio-di-ammalarsi-gli-epidemiologi-rischio-di-ammalarsi-3-volte-superi/


http://www.comitati-cittadini.org/2012/03/a-falconara-mma-dal-1994-al-2003-in-un-raggio-di-4-km-dalla-raffineria-api-si-sono-registrati-eccessi-di-mortalita-per-leucemia-e-linfoma-non-hodgkin-gli-epidemiologi-dellistituto-nazionale-tumo/


http://www.comitati-cittadini.org/wp-content/uploads/2012/03/rapporto-aggiuntivo-seconda-versione-2992011-2012_studio_epidemiologico.pdf

Leucemia e linfoma non Hodgkin a Falconara M.ma: il benzene anche a concentrazioni inferiori ai limiti di legge aumenta il rischio di ammalarsi! Gli Epidemiologi: “rischio di ammalarsi 3 volte superiore per chi ha abitato 10 anni entro un raggio di 4 km dalla raffineria API”!

Pubblicato il 12 Aprile 2012 1Commento »





la distribuzione dei casi (INT-ARPAM)

la distribuzione dei casi (INT-ARPAM)



Dalla conclusione dell’Indagine Epidemiologica sulla popolazione di Falconara Marittima - illustrata ai cittadini dall’Istituto Nazionale Tumori e dall’ARPA Marche su invito di alcune associazioni di volontariato falconaresi - parte un messaggio a tutti i cittadini: l’esposizione al benzene anche a basse concentrazioni - seppur nei limiti di legge - aumenta il rischio di contrarre la leucemia o il linfoma non Hodgkin.


Nel caso di Falconara M.ma l’Indagine relativa al periodo 1994 - 2003 ha riguardato unicamente i decessi per queste patologie e ha fatto emergere un  rischio di ammalarsi 3 volte superiore per coloro che hanno abitato più a lungo (10 o più anni)





4km su Falconara (comitati)

4km su Falconara (comitati)





all’interno di una zona compresa entro i 4 km di raggio dalla raffineria API rispetto a chi ha vissuto oltre i 4 km.


Pertanto non è accettabile costruire e far ampliare le raffinerie di petrolio a ridosso delle abitazioni, dentro i centri abitati come è storicamente avvenuto per Falconara M. e per tante altre località italiane.

La certezza del risultato per quegli anni pone il problema sull’oggi poiché la leucemia ed il linfoma non Hodgkin saranno ancora un problema per la popolazione falconarese negli anni a venire dato che, rispetto all’esposizione alla sostanza cancerogena, l’effetto si evidenzia dopo anni.

Forse indica proprio questo l’eccesso di ricoveri per leucemie a Falconara M.ma rispetto al resto della Regione Marche evidenziato dalla Nota Epidemiologica dell’ARPA Marche del giugno 2011. Un dato che il Dott. Mauro Mariottini non si è sentito di confermare completamente a causa della mancanza del registro tumori della popolazione!

E’ bene dire, come ha sottolineato il Direttore dell’Indagine - Dott. Andrea Micheli dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano - che “la leucemia ed il linfoma non Hodgkin sono patologie rare ma va altresì detto che esse sono comparse con una frequenza più alta della media in un settore della popolazione falconarese.

Gli aspetti focalizzati dal Dott. Micheli nella sua conclusione sono stati:

laPrevenzione Primaria, cioè la prevenzione focalizzata sull’adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia, una prevenzione mirata a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell’incidenza di quella patologia!

Controlli sanitari, perché queste malattie le sappiamo anche curare bene, ma solo se sono prese in tempo. Ma siccome sono malattie rare in genere i medici di base non le riconoscono subito per cui è necessario uno sforzo di controllo sanitario in modo tale da riconoscerle subito qualora emergessero … E qualora emergessero fare in modo che nessuno muoia! (…) Sarebbe opportuno che venisse attivato il registro tumori della popolazione. Spero che la Regione lo capisca perché avere questi strumenti garantisce la possibilità di sapere come si evolvono certe malattie”

Infine “il monitoraggio ambientale, poiché a quelle dosi che la legge considera basse comunque sono avvenuti un certo numero di decessi per cui i livelli ritenuti bassi dalla Legge non sono bassi abbastanza per tutelare la salute“.

Seleziona dalla playlist  http://www.youtube.com/playlist?list=PLC6701C90EB646EBB le sequenze della “Presentazione del rapporto finale Indagine Epidemiologica”


Staff Comitati (info: 3339492882 oppure 3316019256)



A Falconara M.ma, dal 1994 al 2003, in un raggio di 4 km dalla raffineria API si sono registrati eccessi di mortalità per leucemia e linfoma non Hodgkin. Gli Epidemiologi dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e dell’ARPA Marche hanno illustrato le conclusioni dell’Indagine avviata nel 2005 su forte pressione popolare. L’appuntamento organizzato autonomamente dai cittadini!

Pubblicato il 31 Marzo 2012 4 Commenti »

Di fronte ad una platea di 250 cittadini invitati alla serata divulgativa autonomamente organizzata dalle Associazioni falconaresi, giovedì 29 marzo l’Istituto Nazionale Tumori di Milano ha illustrato i risultati finali dell’Indagine Epidemiologica presso la popolazione residente a Falconara M.ma e Comuni limitrofi riguardante il periodo dal 1994 al 2003.

Un’Indagine voluta con forza dai cittadini falconaresi che nel 2004 consegnarono alla Regione Marche una Petizione popolare sottoscritta da 3.500 persone.

Nel corso della serata il Direttore dell’Indagine, Dott. Andrea Micheli (coadiuvato dalla Dott.ssa Elisabetta Meneghini e dalla Dott.ssa Francesca Di Salvo dell’INT Milano), ed il Responsabile del Servizio Epidemiologia Ambientale dell’ARPA Marche, Dott. Mauro Mariottini, hanno spiegato che “le evidenze raccolte indicano in sintesi che nell’area è esistito un problema di esposizione alla Raffineria associato ad eccesso di rischio di morte per leucemia e linfoma non Hodgkin, patologie relativamente rare”.

L’Indagine ha potuto assumere che “il rischio sia stato particolarmente evidente per i soggetti che avevano domiciliato per più tempo entro i 4 km dalla sorgente inquinante“.

L’Indagine sui decessi per leucemie e linfomi non Hodgkin ha anche evidenziato che “tali eventi possono essere però anche interpretati come il segno di fatti sanitari importanti che hanno interessato fasce ben più ampie di popolazione; non si esclude infatti che se si fosse potuto indagare l’occorrenza di malattia piuttosto che la mortalità allora gli esiti avrebbero potuto coinvolgere altre fasce di popolazione ora non segnalate dall’Indagine”.

Su quest’ultimo particolare aspetto si sono concentrate alcune delle decine di domande che il pubblico ha rivolto agli Epidemiologi e di cui daremo conto nei prossimi giorni insieme ai filmati della serata.

Nel dettaglio alcune domande hanno riguardato la recente Nota di Epidemiologia descrittiva (2011) del Dott. Mariottini nella quale - valutando le Schede di Dimissione Ospedaliera 1996-2009 (ARS) - ha evidenziato che sono emersi “eccessi di ricoveri per tumore maligno della pleura e leucemie a Falconara (…)la leucemia mostra elevati tassi di ricoveri a Falconara M.” e “I linfomi non Hodgkin e le leucemie appaiono in lieve incremento specie nei comuni di Ascoli e Falconara“.

“Si può pensare che ancora oggi sussista la problematica sanitaria di leucemia e linfomi non Hodgkin analizzato dall’Indagine Epidemiologica in termini di mortalità per il periodo 1994  - 2003″ hanno chiesto i cittadini?

Nei prossimi giorni il resoconto completo anche a questo quesito.

Staff Comitati

Rapporto finale Indagine Epidemiologica