ESALAZIONI DI IDROCARBURI A FALCONARA M. … Verifiche e controlli “incartati”. Che fine hanno fatto i Vigili Ambientali?

Pubblicato il 16 Ottobre 2010 Nessun Commento »

Associazione Comitato quartiere Villanova - Falconara M.ma

l’ONDAVERDE ONLUS - Falconara M.ma

esalazioni

Questa mattina, dopo le 9,30, un olezzo di idrocarburi si è diffuso a Falconara Centro (vie Colombo, Galilei e Matteotti) e Falconara Nord (via Goito, Bottego e quartiere Villanova).

Le cittadine ed i cittadini che hanno segnalato il fatto al numero verde per le emergenze del Comune di Falconara M.ma - 800122212 - ci hanno riferito che la puzza era acre e fastidiosa alla gola. Alcuni residenti del quartiere Villanova ci hanno riferito che la puzza era simile a quella avvertita in alcune occasioni in cui si sono verificati problemi ai serbatoi della raffineria API con conseguenti esalazioni.

Come associazioni sottolineiamo che, inspiegabilmente, nel corso degli ultimi anni si sono “burocratizzate” le procedure per la verifica della sorgente di questo tipo di esalazioni.

Tutto è stato talmente complicato che spesso alle segnalazioni dei cittadini fanno seguito sopralluoghi molto tardivi.

Infatti, fino al 2005, se una associazione di cittadini interessava della problematica l’ARPA provinciale essa interveniva direttamente, mentre oggi l’ARPA interviene solo se è chiamata dal Comune di Falconara Marittima.

E se un cittadino chiama il Comune di Falconara M.ma che cosa accade?

Stamattina, per esempio, la Reperibile all’800122212 che ha risposto alla segnalazione ha assicurato che avrebbe verificato personalmente l’olezzo segnalato.

Immaginando che prima di effettuare il sopralluogo la Reperibile del Comune attenda un certo numero di segnalazioni simili, intanto saranno trascorsi 30 minuti.

Poi la Reperibile avrà effettuato il sopralluogo - altri 20/25 minuti - nelle zone da dove era arrivata la segnalazione.

A questo punto, a propria discrezione, la Reperibile avrà segnalato la problematica all’ARPA provinciale la quale prima di assumere le informazioni ed arrivare in loco avrà impiegato altri 30 minuti! (Se reputa che è il caso di intervenire direttamente!!!)

In un’ora e mezza una esalazione non grave potrebbe attenuarsi o disperdersi in altre direzioni per l’azione del vento.

Perché ci lamentiamo?

Perché quando esistevano i Vigili Ambientali della Polizia Municipale di Falconara M.ma, la pattuglia era in servizio mattina e pomeriggio e aveva l’autorizzazione ad intervenire direttamente in ogni luogo ed in ogni opificio - pubblico e privato - per verificare la provenienza delle esalazioni o di altre problematiche che si riverberavano sulla cittadinanza!

Nel caso odierno sarebbe accaduto che in seguito alle prime segnalazioni ricevute dalla Reperibile del Comune, in meno di 30 minuti i Vigili Ambientali sarebbero stati allertati per le prime verifiche ed indagini su quanto segnalato.

Ben altra qualità di intervento e tutela dei cittadini dalla volenterosa disponibilità della Reperibile del Comune che decide di partire con l’auto alla caccia dell’olezzo!

Staff Comitati e l’Ondaverde ONLUS

Il mare del Conero è migliore di quello di Rio de Janeiro: NON RISCHIAMOLO CON UN RIGASSIFICATORE!

Pubblicato il 6 Ottobre 2010 Nessun Commento »


il rigassificatore API Nòva Energia: fratello di quello PetroBras

il rigassificatore API Nòva Energia: fratello di quello PetroBras


Sapete dove realizzano gli altri paesi gli impianti di rigassificazione in mare?
Nelle aree marine considerate contaminate, biologicamente compromesse.
La prova?

Rio de Janeiro e la baia dove si affaccia: Guaranaba Bay!
Lì, a marzo 2009, la compagnia petrolifera Petrobras ha avviato l’impianto di rigassificazione che si servirà di una metaniera rigassificatrice FSRU del tipo “Golar Spirit” …

Il progetto fratello preteso da API Nòva Energia a largo del Conero, tra Ancona e Senigallia.
Tanto che nella documentazione di API Nòva Energia la Petrobras, il tipo di nave rigassificatrice e la stessa Guaranaba Bay vengono esplicitamente citate.
Si penserà: dov’è tutto il problema per il mare?


Rio de Janeiro

Rio de Janeiro


Lì c’è Rio de Janeiro, mica Falconara o Senigallia!
Però Guaranaba Bay è uno degli ecosistemi più inquinati al mondo!
In quella baia insiste il secondo complesso industriale più grande del Brasile e, demograficamente, è il secondo centro più grande del paese Sudamericano.
16 terminali di prodotti petroliferi, 2 raffinerie di petrolio, chimica per l’agricoltura, scarsa depurazione degli scarichi urbani … sono i numeri della baia!
A gennaio 2000 è avvenuto uno dei disastri ecologici peggiori a causa della rottura di un oleodotto e il versamento di circa 1.300 tonnellate (340,000 USgal) di petrolio grezzo in mare il quale ha ucciso grandi fasce dell’ecosistema delle mangrovie.


il Presidente Ignazio Lula inaugura il rigassificatore di Guanabara Bay

il Presidente Ignazio Lula inaugura il rigassificatore di Guanabara Bay


Tutt’oggi, dieci anni dopo, in quella zona non c’è più traccia delle mangrovie!
Eppure c’è una differenza tra Guaranaba Bay e il mare Adriatico di fronte al Conero.
La differenza non è solo Rio de Janeiro ma il fatto che il nostro mare, ancora , non è tra gli ecosistemi più inquinati al mondo!

Questo mare che ci abbraccia e ci unisce lungo la riviera marchigiana possiamo ancora considerarlo vivo ed importante per settori economici come il turismo e la pesca.

Perché rischiarlo a causa del rigassificatore che scaricherà in mare 80Miliardi di litri di acqua clorata (varechina) e più fredda di 6°C rispetto a quella prelevata?
Perché aggiungere altro inquinamento in mare a quello che dovremo ancora subire per altri 20 anni dalla raffineria API, dalla centrale termoelettrica IGCC e dalle migliaia di petroliere in circolazione?

Tra raffineria e centrale IGCC già oggi finiscono in mare:
28 tonnellate/anno di CLORO residuo dall’impianto di raffreddamento;
arsenico - rame - nichel - piombo - zinco - cianuri - fenoli - floruri - cloruri - MTBE - ETBE - idrocarburi totali … e poi miliardi di litri di acqua più calda di 6°C rispetto a quella del mare!
L’ARPA Marche ha scritto al Ministero dell’Ambiente che questa situazione ha già falsato la condizione del mare antistante gli impianti fino a renderlo un possibile focolaio per la proliferazione di specie algali.


Dunque?
Il mare del Conero è migliore di quello di Rio de Janeiro e di Guaranaba Bay
Perché rischiare la nostra ricchezza con i rigassificatori?

staff Comitati

per chi volesse approfondire i link

http://jellynews.blogspot.com/2010/04/pollution-in-guanabara-bay-rio-de.html

http://www.lngpedia.com/brazil-lng-terminal-to-get-first-cargo-march-11/

Brazil LNG terminal to get first cargo March 11

http://abarrelfull.wikidot.com/guanabara-bay-lng-terminal

dov'è Guanabara Bay ... e Rio.

dov'è Guanabara Bay ... e Rio.

Guanabara Bay da satellite

Guanabara Bay da satellite

COMITATI, ONDAVERDE E CONSIGLIERE COMUNALE CiC: INVIATE LE OSSERVAZIONI AL MINISTERO DELL’AMBIENTE E ALLA REGIONE MARCHE PER LA RIAPERTURA DELLA VIA SUL RIGASSIFICATORE API!

Pubblicato il 21 Settembre 2010 Nessun Commento »

osservazioni


I Comitati dei quartieri Villanova e Fiumesino, la Onlus Ondaverde ed il consigliere comunale della Lista Civile Cittadini in Comune hanno redatto, firmato ed inviato al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Marche le proprie Osservazioni per la riapertura della Valutazione di Impatto Ambientale sul rigassificatore di API Nòva Energia.

Infatti dopo le prescrizioni imposte dal Comitato Tecnico Regionale Prevenzione Incendi al progetto originario, API Nòva Energia ha dovuto modificare il tracciato del gasdotto in mare e a terra e la collocazione di un impianto ausiliario.

Nonostante la pubblicizzazione “molto, molto estiva” (5 agosto scorso) da parte di API Nòva Energia circa la possibilità di inviare osservazioni al Ministero dell’Ambiente, Comitati, Ondaverde e CiC hanno indicato al Ministero e alla Regione Marche le situazioni di aggravio dell’impatto ambientale e del rischio determinate dall’adeguamento del progetto originario.

Ne elenchiamo soltanto quattro:

1)      l’insistenza del gasdotto nell’area marina dichiarata Sito Inquinato di interesse Nazionale, non ancora analizzata, non ancora bonificata e non protetta dalla migrazione degli idrocarburi provenienti dal sito API. Infatti nonostante il Ministero dell’Ambiente dal gennaio 2005 abbia chiesto all’Azienda la costruzione di una barriera di acciaio all’interno della sua area, API raffineria non l’ha mai realizzata! Il Ministero ha diffidato e minacciato di denuncia penale API raffineria, ma dopo oltre 5 anni ancora non c’è traccia della barriera. Pretendere anche di movimentare una grossa quantità di sedimenti marini per il gasdotto significa aumentare il rischio ambientale!

2)      L’attraversamento da parte del gasdotto del reticolo dei fossi nelle zone alluvionate nel settembre 2006 e dichiarate ad elevato rischio idraulico, quantomeno richiede una attenta valutazione dell’Autorità di Bacino Regionale in sede di VIA. A parere di Comitati, Ondaverde e CiC ci sarà un aggravio del rischio idrogeologico.

3)      Il tracciato del gasdotto è interno alle Zone di Tutela del Piano di Rischio Aeroportuale in cui sono vietate le attività che possono creare pericolo d’incendio, esplosione e danno ambientale.

4)      L’impianto a servizio del gasdotto per la correzione dell’indice di Wobbe è un sistema di potenti compressori che sarà sistemato a ridosso della spiaggia di Villanova e accumulerà il suo ulteriore impatto acustico a quello dei treni, degli aerei, del traffico automobilistico e degli esistenti impianti di raffineria che pesano già sul quartiere.

Staff Comitati e l’Ondaverde Onlus

Rischio fossi: IL DOSSIER DEI COMITATI!

Pubblicato il 16 Settembre 2010 Nessun Commento »

fessi coi fossi?

La risoluzione del rischio idraulico dei fossi rappresenta davvero il fine dell’agire dell’Amministrazione comunale od è soltanto lo strumento per raggiungere un diverso fine?

Questo è il dubbio più atroce e che va bel al di là delle eventuali responsabilità civili o penali su tutta la vicenda.In tempo di guerra c’era che si arricchiva sulle sofferenze e sul rischio della vita della gente.A quei tempi li chiamavano infami. Oggi nessuno da loro un nome, nessuno ci fa quasi più caso.
Ma è così che i Castelfrettesi stanno per essere fatti fessi con la storia dei fossi …”

Scarica il dossier-fossi

Staff Comitati:

Alluvionati Castelferretti
Quartiere Fiumesino
Quartiere Villanova
l’Ondaverde Onlus

LE RSU DELLA RAFFINERIA API DAL SINDACO DI FALCONARA MARITTIMA: LETTERA APERTA AI SINDACATI

Pubblicato il 12 Settembre 2010 Nessun Commento »

LETTERA APERTA AI SINDACATI - 12/9/2010
Gentili Sindacalisti della CISL, UIL e CGIL,
all’interno delle organizzazioni sindacali, fino a fuori dei cancelli dell’API, in apparenza ci sono diverse sensibilità. Non si tratta di stabilire quale sia la categoria più sensibile. Se pensiamo alla CISL ad esempio, crediamo che abbia nelle proprie corde la competenza e la lungimiranza rispetto alla possibilità di una riconversione/bonifica del sito industriale API … Poi però - in raffineria - parlare di questi argomenti è un tabù ed un po’ tutti i sindacati sono troppo impegnati a fare a gara per chi è più rappresentativo, nessuno vuole rischiare di perdere iscritti.
La CISL. Interessante la sua posizione: comprendono, hanno le idee ma non le esprimono come potrebbero per spostare la situazione. La posizione c’è ma non si vede, bloccati all’interno dalla rispettiva categoria; lì dentro i lavoratori sono tenuti in un limbo. Oggi si arrabbiano … e ti credo! La Regione, negli anni, non ha scandito il ritmo per un’azione avvolgente e di condivisione dei tanti problemi ambientali e sanitari che attanagliano ancora oggi Falconara; con le categorie sindacali ed i lavoratori tutti su questi aspetti non si è aperto alcun tavolo. Il Sindacato nel suo insieme ha atteso e se ha spinto lo ha fatto debolmente, senza convinzione. Tutti hanno atteso l’evolversi degli elementi senza creare alcuna prospettiva realmente alternativa a MEGA CENTRALI TERMOELETTRICHE e RIGASSIFICATORE; convinti che alla fine quegli impianti si faranno! Questo, forse, è l’errore più grande.
L’API nel frattempo sconfessa lo Studio Epidemiologico, annuncia i tagli occupazionali, sbandiera cifre a destra e manca. Cosa vuoi che facciano i padri di famiglia che vi lavorano? Si arrabbiano! Fanno bene ad arrabbiarsi ma puntano il dito sul bersaglio sbagliato. Ma qual’è il loro vero problema? Se i lavoratori dell’API li prendi uno per uno, dentro sono a disagio, colpevoli di nulla a mio avviso! Quando ne incontriamo mi chiedono: ma la nostra azienda avrà pur fatto qualcosa di buono in questi anni? Ce lo chiedono con lo sconcerto nel cuore per ciò che gli hai appena spiegato con tono pacato e voce lenta, stando ben attenti a che non traspaia dai loro occhi la minima insicurezza. La loro voce è ferma; in raffineria c’è chi alimenta il muro di cinta in cui sono rinchiusi, e montano ansie e preoccupazioni per un futuro che i più percepiscono incerto nonostante la promessa di una panacea di tutti i mali, ovvero la MEGA centrale termoelettrica ed il Rigassificatore!
Sta di fatto che il senso di venire aggrediti per qualcosa di male è troppo forte. Perchè? La squadra di prevenzione e antincendio è minacciata di dimezzamento (qualitativo, prima che quantitativo); le autorità e gli organismi preposti talvolta intercettano gravi carenze di sicurezza (terminale isola Agosto 2009), altre volte no (sversamento olio combustibile atz dell’Aprile 2007); altre volte non reagiscono per anni di fronte al gravissimo rischio come la mancanza della sicurezza elettrica “in isola” e, per di più, non si attivano con la magistratura per le palesi falsità che sono state dichiarate per anni dalla dirigenza API! Di fatto la sicurezza viene meno sempre più nonostante le rassicurazioni ed i numeri che vengono sbandierati dalla proprietà. Con questa consapevolezza i lavoratori API, i sindacati vanno dal Sindaco Brandoni, il quale si rivolge a Cogliati che a sua volta rassicura Brandoni … Si, lo sappiamo, è una pessima pagliacciata … praticamente il datore di lavoro che rassicura il proprio dipendente nel momento in cui gli ha appena propinato l’ennesima melina. Brandoni non alza nulla in questa fase, non per denigrare la persona ma per la scelta politica di un Sindaco che ha scelto di porsi nella condizione in cui le braghe sono calate… Però la RSU decide di andare da lui ed i motivi potevano essere due:
1) buona fede, ma per denunciare la seria problematica della squadra di prevenzione e antincendio occorre bussare altrove;
2) qualche Consigliere Comunale di maggioranza/dipendente API ha organizzato una bella parata nel tentativo di fare una strumentale propaganda a favore del Sindaco.
Anche noi, come molti cittadini falconaresi, davvero non abbiamo capito come mai gli operai non si siano arrabbiati con gli autori di questa iniziativa. Ci siamo chiesti: l’avranno discussa in un’Assemblea questa azione? Eppure il vento soffia ancora, cantava Pierangelo Bertoli, e così è stato anche questa volta: l’azione non è piaciuta a molti operai API. Certo è che se di fronte alla compiacenza di alcuni e alla mancanza di lungimiranza di altri chi ha le carte per giocare la partita su di un altro livello non lo fa, sarà allo stesso modo responsabile! Responsabile come chi ha animato questa farsa!
Però scriviamo queste cose, perchè ancora non abbiamo perso la speranza di riuscire a metterci tutti attorno ad un tavolo. Anche la Regione.
E Spacca che fa? Mesi fa organizza un tavolo tecnico sulle centrali e lascia fuori da qualunque tipo di coinvolgimento il “Comitato di partecipazione attiva per lo Studio Epidemiologico”. Mesi fa andammo per due volte in Regione; giacciono agli atti le due audizioni richieste e alimentate da cittadini e associazioni del territorio! Certamente, se la Regione Marche avesse compreso in quella fase il potenziale di quegli interventi, oggi forse staremmo tutti a ragionare su di una prospettiva diversa! E dire poi che oggi uno dei due ex Presidenti di commissione è Assessore al Lavoro in Regione. Ma qui intendiamo ritornare subito alla questione dei Sindacati. Ci sarà qualcosa che possiamo chiedere tutti insieme senza che SALUTE e LAVORO vadano in contrasto tra loro, si disse allora, come testa di ponte, se non sbaglio era dicembre 2009 … l’Assemblea Permanente NO CENTRALI API propagandava già da mesi in città tutta una serie di riflessioni in proposito, attraverso iniziative e la collaborazione di altre associazioni. I contatti proseguirono a gennaio 2010, ma si concretizzò qualcosa solo con la CGIL. Certamente, se le organizzazioni sindacali di categoria avessero accettato l’idea da noi proposta di un coordinamento tra cittadini e lavoratori almeno sulle questioni della sicurezza le rispettive azioni oggi avrebbero maggiore forza. La questione della sicurezza riguarda in primis i lavoratori ma immediatamente dopo i residenti.
Nulla da fare con gli altri, perchè ? Noi ce lo chiediamo, dato che non si realizzò neanche un incontro informale con la CISL e la UIL. Non si riuscì a mettere in piedi nessun dialogo! Pazienza. Dentro la raffineria API intanto c’è chi non si sente rappresentato … lo sappiamo bene, ma è senza voce. I tre sindacati si marcano stretti preoccupati di scoprire il fianco l’uno verso l’altro, ed intanto l’azienda li pialla! Noi non demonizziamo quei lavoratori, ci sforziamo di capirli, sappiamo cosa si prova quando l’azienda che ti da il lavoro va sotto attacco e poi sappiamo anche cosa voglia dire aver dentro un sindacalismo così subordinato; è dura muoversi isolati. Se stanno inermi di motivi ne avranno a bizzeffe, ma li dentro non sono tutti convinti che vada bene atteggiarsi così. Assolutamente no! Tutti i problemi li hanno per colpa dei Comitati? Assolutamente no! Hanno capito bene in molti che l’atteggiamento non può essere quello di coloro che si accontentano di una “promessa” che non potrà essere mantenuta. Inoltre, da parte dei Comitati locali, c’è stato un porsi diverso rispetto al passato; dall’interno molti lavoratori hanno colto il cambiamento, ma le categorie non lo hanno voluto cogliere. Si potrebbe anche asserire che il tempo dedicato a Segretari, membri della RSU, e lavoratori sia stato sprecato ? No, non ci stiamo. L’attuale agire penalizza i lavoratori, adesso loro sono chiamati a metterci la faccia e a tutti gli altri toccherà responsabilmente lasciare le porte aperte.
Precisando che una mancanza di dialogo non ci impedirà di bloccare la realizzazione degli ulteriori impianti rivolgiamo un appello a coloro che remano contro il dialogo. Tanti lavoratori ci testimoniano l’operato del Sig. Andrea Fiordelmondo. Noi possiamo dire che al telefono è stato gentile, poi si è negato …, sappiamo anche bene come gli sia capitato di spargere fiele a destra e manca, così come di aver invitato gli altri della RSU a non dar corso all’incontro cui accennavamo. Con noi durante alcune telefonate non ha avuto le palle, per il resto se ai suoi iscritti sta bene così, c’è poco da dire. Vogliamo concedere anche a lui una via d’uscita ? Diremo che si è trattato di un malinteso! Che abbia un’avversione per i Comitati in generale è storia vecchia, come gli sia venuta e come oggi questa avversione sia alimentata lo sa lui, sarà pure un “reoccio” ma qui il futuro è un po’ più grigio per tutti, che siano lavoratori diretti e dell’indotto API o gli altri cittadini/lavoratori! Pertanto non daremmo tutta questa importanza ai singoli, sarà l’insieme dei lavoratori a costringere il Sindacato interno ad aprirsi ad un confronto con il resto della/delle città? Sarebbe quanto mai opportuno, non indispensabile ma utile.

 

Andrea Fiordelmondo (Seg Prov UIL), Daniele Paolinelli (Seg Prov CISL), Zoppi (Seg Filcem CGIL), Cristian Gatti (RSU API CISL), Massimo Duranti (RSU API CGIL), Stefano Mastrovincenzo (Seg Reg CISL), Paolo Polonara (RSU API CGIL), Maurizio Di Cosmo (Seg Reg CGIL) Manzotti (Seg Prov CGIL), Valeria Talevi (CGIL Falconara) se leggendo ravvisaste che abbiamo scritto cose inesatte potrete precisare e Vi daremo spazio e pubblicità!


Roberto C. - Falconara M.ma(AN) - Componente dei Comitati cittadini di Falconara M.ma

In ricordo di Annarita Dolci

Pubblicato il 8 Settembre 2010 Nessun Commento »
ANNARITA DOLCI, ex Dirigente dell’Ufficio Cultura del Comune di Falconara, ci ha lasciato.
Vorremmo ricordarLa, oltre che come amica, come colei che per prima ha creduto nel Polo Culturale delle Lorenzini e ci ha aiutato nella nostra attuale fatica di farlo funzionare come tale.
Sua fu la volontà e la firma come Responsabile del procedimento della Determina dirigenziale N° 994 del 24/09/2007 in cui, per la prima volta, UFFICIALMENTE, si parlava e nasceva il Polo Culturale delle Lorenzini. Il 2007 fu l’anno in cui partimmo con gli spettacoli in giardino che ANNARITA seguì ed accompagnò.
Rendiamo omaggio alle doti umane e professionali di ANNARITA pubblicando ciò che pensiamo le farebbe più piacere: le foto degli spettacoli che quest’anno le associazioni del Polo Culturale delle Lorenzini di Villanova hanno realizzato.
Grazie ANNARITA per quello che hai fatto per noi!

Associazione Comitato quartiere Villanova
Associazione Teatrale Acchiappasogni
Associazione Teatrale l’Isola di Falconara
Associazione Teatrale Iride

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