Comitato Palombina Vecchia di Falconara M.: l’Amministrazione comunale ha completamente ignorato l’Indagine geologica del Prof. Nanni relativamente ai fenomeni franosi che insistono su zone che il Sindaco/Assessore vuole ulteriormente urbanizzare!

pubblicato il 31 Maggio 2012 0

Riceviamo, pubblichiamo e condividiamo le valutazioni dei Componenti del Comitato Palombina Vecchia di Falconara M.

Staff Comitato Villanova e l’Ondaverde ONLUS


COMITATO PALOMBINA VECCHIA - Falconara M.ma


la mappa dell'ISPRA

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L’assemblea pubblica di giovedì 24 maggio, in un ex-cinema Sport gremito, ha finalmente permesso ai cittadini di Falconara Marittima di essere informati, in maniera corretta ed autorevole, sulla pericolosità da frana nel territorio comunale. Aldilà di qualsiasi considerazione politica, si è trattato di un’operazione-verità, incentrata sulla relazione del Prof. Torquato Nanni dell’Università di Ancona.

Informazione e conoscenza dovrebbero essere alla base di tutte le scelte politiche. Tuttavia un’adeguata e approfondita conoscenza non pare interessare l’attuale amministrazione comunale, che ha completamente ignorato l’indagine geologica realizzata dal Prof. Nanni negli anni 2004-2005 per conto dello stesso Comune di Falconara. In considerazione delle criticità emerse da tale studio e della complessità dei fenomeni franosi, è evidentemente gravissimo e irresponsabile apportare varianti al piano regolatore vigente, volte ad autorizzare nuove edificazioni, in assenza di una fase di monitoraggio e sperimentazione (di almeno due-tre anni, come indicato dal Prof. Nanni) necessaria alla comprensione dei processi in atto e della reale portata e pericolosità dei fenomeni franosi nel territorio comunale di Falconara.

L’attuale amministrazione comunale persegue una politica miope, volta a fare cassa (assecondando di fatto gli interessi della speculazione edilizia) attraverso l’edificazione delle residue aree verdi (quali quella di Via Friuli e quella tra Via Barcaglione e Via Campania) del quartiere Palombina Vecchia, ulteriormente aggravata dalla velleità di realizzare una strada (tra Via Barcaglione e Via Campania) su una zona indicata a massimo rischio frana (R4, per cui in ogni caso servirebbe l’autorizzazione dell’Autorità di Bacino della Regione Marche; autorizzazione difficile da prevedere, stante il quadro illustrato dal Prof. Nanni).

Appare assai grave che un Comune in difficoltà economiche utilizzi il denaro dei contribuenti per consulenze geologiche ben poco significative (in quanto limitate a specifiche aree su cui si vorrebbe costruire) e funzionali esclusivamente agli interessi privati ed alla cementificazione delle residue aree verdi del territorio comunale, invece di prendere atto della complessità, della vastità e dell’interrelazione dei processi franosi messi in evidenza dallo studio del Prof. Nanni e applicare un elementare principio di precauzione che, in assenza di una fase di sperimentazione e di un adeguato monitoraggio, vorrebbe uno stop a qualsiasi opera possa alterare il delicatissimo equilibrio idrogeologico dell’area.

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