Dopo anni di non risposte, finalmente la Prefettura di Ancona sta per pubblicare il Piano di Emergenza Esterno (PEE) relativo all’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi della ditta Eredi Raimondo Bufarini di Castelferretti. Lo attendevamo dal 2020, SOLLECITATO SOLO DAI CITTADINI! Dato che il PEE ha lo scopo di limitare gli effetti dannosi per la salute e l’ambiente nel caso di incidenti rilevanti che si possono verificare anche presso gli impianti di trattamento rifiuti, ci chiedamo: QUANTO CONTA LA SICUREZZA DEI CITTADINI A FALCONARA M.?
Questa è la domanda che i cittadini di Falconara e Castelferretti riuniti nel Comitato Mal’aria e nell’Associazione L’Ondaverde Odv si fanno da tempo e ancor di più in tutti gli anni trascorsi dal 2020 ad oggi, dato che per tutto questo tempo hanno atteso invano risposte dalla Prefettura di Ancona circa l’elaborazione da parte della stessa del Piano di Emergenza Esterno (PEE) relativo all’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi della ditta Eredi Raimondo Bufarini di Castelferretti.
La Prefettura avrebbe dovuto procedere, per il tramite del gruppo tecnico a ciò deputato, già da tempo alla predisposizione di detto piano e alla sua attuazione e ciò in base a quanto stabilito dalla Legge Seveso e dal Decreto legge 113/2018 e tenuto conto che lo scopo del PEE è quello di limitare gli effetti dannosi per la salute e l’ambiente nel caso di incidenti rilevanti che si possono verificare presso gli impianti di trattamento rifiuti.
Abbiamo dunque appreso dalla Prefettura di Ancona
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che, dopo anni di attesa, anzi di non risposte, a Falconara arriverà a breve un altro PEE e sarà relativo all’impianto di rifiuti di cui sopra, ed è doveroso ricordare che ciò accadrà solo grazie all’interessamento di alcuni cittadini che sollevarono la problematica tre anni fa, chiedendo all’Ente di competenza, la Prefettura, di verificare l’assoggettabilità o meno di quell’impianto alla legge Seveso e per l’effetto la necessità della redazione o meno del PEE.
A breve, si spera, avremo modo di vedere il PEE che sarà divulgato, per la pubblica consultazione, sul sito della Prefettura e del Comune di Falconara e avremo modo di leggere se il PEE predisposto sia davvero in grado di controllare e limitare i danni e dunque proteggere la salute delle persone e l’ambiente nel caso di incidenti rilevanti.
Un risultato importante, stimolato solo dall’azione di cittadini, che hanno portato, già tre anni fa, all’attenzione delle Istituzioni preposte una possibile mancata applicazione di una legge dello Stato e poi un PEE ulteriore che si andrà ad aggiungere ad un altro PEE, quello della raffineria e che non coglie affatto di sorpresa le persone riunite nel Comitato Mal’aria e nell’associazione l’Ondaverde Odv Falconara M., pienamente consapevoli della irrinunciabilità del loro diritto a vivere in un ambiente salubre e in un territorio sicuro.
E tutto ciò poi all’interno di un territorio, quello del Comune di Falconara, con una ridotta estensione territoriale di circa 25 mila mq, sulla quale vi abitano circa 25 mila abitanti e dunque con una alta densità abitativa di quasi 1000 persone per Kmq e sulla quale a breve si avranno due piani di emergenza esterni di due aziende, la raffineria e l’impianto di trattamento rifiuti, distanti tra loro (in metri) 3,4 Km ed in mezzo alle quali vivono le persone, molte persone, come detto.
E allora perché la Prefettura ha atteso tutto questo tempo prima di procedere alla elaborazione del PEE? Quanto conta per le Istituzioni e gli Enti di controllo la salute, la vita e la sicurezza dei cittadini di Falconara?
E’ noto, anche per quanto da sempre appreso dalle cronache nazionali, che gli eventi incidentali che si possono verificare nel settore rifiuti possano creare situazioni anche con gravi conseguenze. Da qui l’esigenza di attivare al più presto le contromisure possibili, coinvolgendo i cittadini che aspettano da troppi anni, di conoscere dagli Enti a ciò preposti il corretto comportamento da seguire in caso d’incidente.
Per ogni ulteriore informazione, nell’annosa attesa della pubblicazione del PEE, si veda anche
Comitato Mal’aria Falconara M.
L’Ondaverde Odv
Esalazioni industriali a Falconara M., sollecitiamo l’Amministrazione comunale e il Sindaco a chiedere alle istituzioni sovracomunali un Presidio Medico Sanitario ad hoc all’interno del territorio di Falconara M.
A causa anche dei recenti episodi di esalazioni industriali percepite e lamentate da larga parte della popolazione di Falconara M. proponiamo al Sindaco di Falconara M. di attivarsi in favore di un protocollo sanitario specifico, regolato e attivato dal Sindaco stesso, in caso di incidenti industriali o “anomalie” (?) agli impianti che determinassero nei vari quartieri della città la diffusione di esalazioni, sprigionate a causa delle caratteristiche chimico - fisiche dei prodotti coinvolti o a causa della combustione degli stessi.
Il Presidio Medico Sanitario a cui ci riferiamo potrebbe essere ospitato nei poliambulatori di via Rosselli e/o Castelferretti e strutturato per due finalità, ovvero sia verificare le condizioni di salute dei cittadini che nelle ore immediatamente successive ad un determinato incidente avvertissero bruciori alla gola, agli occhi, senso di nausea, stress, ansia o altri disturbi considerati non gravi, sia fornire un supporto medico anche in termini di consigli utili alla popolazione su come comportarsi in caso di presenza di particolari sintomi a fronte di disturbi derivanti da esalazioni industriali moleste e potenzialmente pericolose per la salute.
La proposta è motivata dalla presenza nel nostro territorio di impianti industriali classificati insalubri e a rischio di incidenti rilevanti, da ripetuti episodi di esalazioni lamentati da anni dalla popolazione, dalla presenza di un SIN che rende Falconara unica nel suo genere rispetto ai Comuni limitrofi. L’insieme degli episodi che di tanto in tanto si ripetono non possono essere derubricati dal non accesso al Pronto Soccorso regionale, come dichiarato nei giorni scorsi dall’AST. Riteniamo anzi che l’AST stessa potesse e dovesse già da tempo attivarsi diversamente. La proposta di tale servizio nel 2018 venne rappresentata dal gruppo consiliare di Cittadini in Comune a seguito dell’incidente al serbatoio Tk61 della raffineria che per giorni rese l’aria irrespirabile, ma è rimasta inascoltata.
L’implementazione di tale servizio rappresenta per noi invece una proposta tutt’ora valida e riteniamo possa essere presa in considerazione in quanto offrirebbe inoltre la possibilità di far emergere quanto il problema delle esalazioni industriali generi una ricaduta negativa sullo stato di salute e benessere delle persone e dell’immagine dell’intera città. Siamo disponibili ad un incontro con il Sindaco e con il nuovo Direttore Generale dell’AST di Ancona finalizzato alla necessità di individuare le figure necessarie al Presidio Medico Sanitario che ipotizziamo. L’AST potrebbe farsene carico anche senza richiesta del Sindaco, ma siamo certi che il Sindaco sarà sensibile a questa nostra proposta, perché le persone che vengono coinvolte da anni da ripetuti episodi di esalazioni industriali moleste e potenzialmente pericolose per la salute meritano delle risposte concrete.
Un discorso a parte meriterebbe l’Arpa Marche, ma qui ora non vogliamo entrare nel merito del funzionamento e dell’efficacia di rilevamento delle centraline della qualità dell’aria regionale in occasione di tali episodi, in quanto già da tempo ne abbiamo dimostrato la fragilità e l’inefficacia nel caso di OdorNet. Preferiamo segnalare la necessità concreta di fornire un punto di accesso per le persone che accusano e segnalano malesseri di varia natura non gravi, un punto di supporto medico anche in termini di consigli utili alla popolazione su come comportarsi in caso di presenza di particolari sintomi a fronte di disturbi derivanti da esalazioni industriali moleste e potenzialmente pericolose per la salute per tutti coloro che non avvertono la necessità estrema di un accesso ai punti di Pronto Soccorso e 118, già peraltro ampiamente intasati e rispetto ai quali peri casi di esalazioni industriali ci auguriamo non si debba mai dover arrivare a ricorrere. Comitato Mal’aria e l’Ondaverde ODV Falconara M.
Comitato Mal’aria Falconara M. e l’Ondaverde ODV
Matteo Caimmi, Amministratore unico della Eredi Raimondo Bufarini srl, condannato a 2 mesi di arresto per getto pericoloso di sostanze maleodoranti. Condannato a risarcire i cittadini di Castelferretti, Ondaverde e a liquidare tutte le spese legali, oltre alle spese processuali.
Il neo premiato “Picus del Ver Sacrum 2022 - Marchigiani dell’Anno”, l’Amministratore Unico della Eredi Raimondo Bufarini S.r.l. Matteo Caimmi, è stato ritenuto dal Tribunale di Ancona responsabile del reato di getto pericoloso di cose (art. 674 c.p.) in relazione agli episodi di emissione di sostanze maleodoranti a partire da giugno 2018.
Il Tribunale lo ha condannato alla pena complessiva di due mesi di arresto (con sospensione condizionale della pena) oltre al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, al pagamento delle spese legali e a quelle processuali.
In ragione di quelle esalazioni moleste è stato riconosciuto e provvisoriamente quantificato il danno che hanno subito i cittadini di Castelferretti costituiti parti civile. La sentenza ha riconosciuto anche il risarcimento del Comune di Falconara Marittima.
Un risultato conseguito solo grazie alla caparbietà dei cittadini castelfrettesi costituitisi parti civile e della associazione Ondaverde Odv di Falconara ai quali il Comune di Falconara si è accodato con la sua costituzione di parte civile all’inizio del processo.
Sottolineiamo che la prescrizione dello stesso reato relativo alle esalazioni subite dai cittadini di Castelferretti dal 2015 al giugno 2018 non significa assoluzione bensì solo che il reato non può essere perseguito e punito stante il decorso del tempo di prescrizione previsto dalla legge penale.
Esprimendo soddisfazione per la sentenza scaturita dall’ottimo lavoro dei nostri avvocati Monia Mancini e Francesca Petruzzo, vogliamo ribadire il concetto che la tutela della salute dei cittadini non spetta ai Tribunali bensì agli Enti di autorizzazione e di controllo delle industrie insalubri come la Eredi Raimondo Bufarini srl.
Se quegli Enti - a partire dalla Provincia di Ancona fino all’ARPAM, al Prefetto, ai VVF e al Comune - non svolgono in maniera efficace il loro compito, i cittadini sono costretti a rivolgersi ai Carabinieri e alla Magistratura con la prospettiva che per anni, prima del processo, continueranno a subire le esalazioni e con il rischio - come nel caso odierno - che parti del reato commesso cadano in prescrizione.
Ringraziamo per l’attenzione e l’eventuale ulteriore diffusione del nostro Comunicato, possibile anche dal seguente link fb:
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L’Ondaverde ODV e Comitato Mal’aria Falconara M.
Ci ha lasciato il Prof. Andrea Micheli. Direttore della SC Epidemiologia Descrittiva e Programmazione Sanitaria Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori”, aveva diretto l’Indagine Epidemiologica sulla popolazione di Falconara, Montemarciano e Chiaravalle. Dal 2016 è stato Direttore Scientifico della rivista internazionale Epidemiologia e Prevenzione. Ricordiamo con molto affetto un uomo che ci ha rapito per la elevatezza morale, la generosità e la professionalità scientifica e che non ci stancheremo mai di ringraziare per ciò che ha donato a Falconara in termini di conoscenza epidemiologica.
Alcuni giorni fa ci ha lasciato il Prof. Andrea Micheli. È la perdita che avevamo sperato non avvenisse.
Noi tutti, personalmente e come militanti dei Comitati di Villanova e di Fiumesino, di Ondaverde OdV, del Comitato Mal’Aria, di Cittadini in Comune vogliamo ricordare Andrea rivolgendogli un ringraziamento speciale.
Lo abbiamo conosciuto all’inizio degli anni 2000, un uomo che ci ha rapito per la elevatezza morale, la generosità e la professionalità scientifica con cui ha studiato la situazione sanitaria di Falconara Marittima, Montemarciano e Chiaravalle.
L’umanità di Andrea fece immediatamente breccia nei nostri cuori e nelle nostre menti disorientate di fronte a malattie che, tutt’oggi, fanno paura. Senza semplificare, senza illudere, ma spiegandoci con chiarezza, ha stimolato le motivazioni necessarie che, ancora oggi, ci fanno battagliare per la tutela della salute, per la prevenzione primaria.
Grazie ad Andrea e all’equipe che ha guidato, è stata prodotta la prima Indagine Epidemiologica caso/controllo per valutare il rischio di decesso per tumore del sistema emolinfopoietico (leucemie, linfomi e mieloma) in funzione della distanza della residenza dalla raffineria di Falconara Marittima:
«Le evidenze raccolte hanno indicano che nell’area è esistito un problema d’esposizione alla Raffineria associato ad eccesso di rischio di morte per leucemia e linfoma non Hodgkin. Tali eventi hanno coinvolto prevalentemente un sottogruppo della popolazione ma non si può escludere che se si fosse potuta indagare l’occorrenza di malattia piuttosto che la mortalità allora gli esiti avrebbero potuto coinvolgere altre fasce di popolazione ora non segnalate dall’Indagine».
Il Prof. Andrea Micheli ha preteso che nella Convenzione tra L’INT Milano e la Regione Marche fosse garantita la partecipazione dei cittadini falconaresi, ovvero dei soggetti interessati alla prevenzione. Anche per questo lo consideriamo una pietra miliare della nostra storia.
Andrea ha scritto una pagina talmente importante per l’epidemiologia marchigiana che nulla hanno potuto i reiterati tentativi di insabbiamento o svilimento, sia istituzionali sia privati, messi a tacere negli anni anche dalla pubblicazione dell’Indagine su prestigiose riviste scientifiche di settore internazionali.
Salutandolo commossi, ricordiamo il Prof. Andrea Micheli con le immagini https://www.youtube.com/@cicovo che testimoniano la sua nobiltà d’animo e professionale quando, a marzo 2012, alla presentazione pubblica dei risultati dell’Indagine Epidemiologica organizzata dai cittadini e disertata da ogni livello istituzionale, Andrea si schierò decisamente dalla parte della partecipazione e della trasparenza, spiegando e rispondendo per ore alle domande delle centinaia di cittadini intervenuti. GRAZIE ANDREA
Loris Calcina per l’Ondaverde Odv
AMMESSE TUTTE LE PARTI CIVILI (cittadini e Associazioni) al processo contro l’AD API Giancarlo Cogliati e Giovanni Bartolini (Resp. ambiente e sicurezza dell’API) per i reati di inquinamento ambientale colposo, il getto pericoloso di cose, la mancata applicazione del piano interno di sicurezza ed emergenza e la violazione delle prescrizioni in materia ambientale. PESSIMO COMPORTAMENTO del Ministero dell’Ambiente (MASE) che non si è costituito parte civile nonostante che dalla sua Autorizzazione Integrata Ambientale dipenda il modo di operare della raffineria API!
All’esito dell’udienza di ieri 02/03/2023 contro la raffineria api di Ancona e i suoi rappresentanti apicali - A.D. Cogliati e Resp. della Sicurezza Bartolini - il Giudice dott.ssa Paola Moscaroli ha respinto la richiesta della difesa degli imputati di estromettere alcune delle parti civili, accogliendo tutte le richieste di costituzione di parte civile avanzate da oltre cinquanta cittadini residenti a Falconara Marittima, dalle associazioni l’Ondaverde odv Falconara M., Cittadinanzattiva, WWF, Italia Nostra e il Comune di Falconara Marittima (che, non possiamo sottacerlo, in cinque anni non aveva mai mosso un dito, lasciando soli i cittadini a combattere e denunciare!).
È stata altresì autorizzata la citazione del responsabile civile Società api raffineria di Ancona.
Gli Avv. Mancini e Petruzzo sottolineano, con disappunto, che non è pervenuta alcuna richiesta di costituzione di parte civile dal parte del Ministero dell’Ambiente (MASE) e della Regione Marche.
L’avv. Mancini ha dichiarato: «Il nostro disappunto scaturisce dal fatto che è fatto notorio che la società API raffineria gestisce un’attività che è soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente. Quella autorizzazione è la conditio sine qua non affinché l’azienda operi e lavori. Se c’è un procedimento penale che vede imputata anche la società raffineria API per reati di inquinamento, noi ci aspettavamo la costituzione del Ministero dell’Ambiente qui al Tribunale di Ancona in questo processo per la salvaguardia del diritto ad un ambiente sano».
La prossima udienza è fissata per giovedì 22 giugno alle ore 15:00.
Comitato Mal’aria e l’Ondaverde odv Falconara M
Esalazioni di idrocarburi 2013 - 2018 a Falconara M.: oggi alle ore 15 (Tribunale di Ancona) seconda udienza del processo a carico di Giancarlo Cogliati (a.d. di API raffineria) e Giovanni Bartolini (resp. ambiente e sicurezza API)
Alle ore 15 di oggi, giovedì 2 marzo 2023, presso il Tribunale di Ancona si celebrerà la seconda udienza per le esalazioni che hanno interessato il territorio di Falconara Marittima dal 2013 al 2018 e che vede imputati Giancarlo Cogliati, amministratore delegato dell’API Raffineria di Ancona Spa e il responsabile dell’ufficio ambiente e sicurezza della raffineria, Giovanni Bartolini.
Si tratta del primo procedimento penale per eco-reati che la Raffineria Api di Falconara si trova ad affrontare a seguito delle denunce dei residenti falconaresi e dei loro comitati e associazioni che, per un lungo periodo, hanno dovuto sopportare persistenti esalazioni di idrocarburi.
Mentre nell’udienza del 26 gennaio scorso gli avvocati Monia Mancini e Francesca Petruzzo hanno depositato le istanze di costituzione di parte civile rispettivamente per i cittadini/residenti di Falconara e per le Associazioni L’Ondaverde OdV e Cittadinanzattiva APS, nell’udienza di oggi il Giudice deciderà su chi ammettere o no come parte civile, sulle eventuali eccezioni preliminari che la difesa degli imputati avanzerà, sulle eventuali eccezioni degli avvocati Mancini e Petruzzo relative anche alla costituzione del terzo imputato, la Società API, ancora non costituita per come previsto ex decreto 231, e sulle richieste istruttorie di tutte le parti.
Dunque, questa udienza sarà un momento cruciale di questo processo, precede l’apertura del dibattimento.
Come al solito i cittadini falconaresi saranno presenti all’udienza perché hanno sentito e sentono violato il diritto ad un ambiente salubre e ad una quotidianità normale che non debba dipendere dalla diffusione di esalazioni negli ambienti di vita.
Non per nulla la Procura della Repubblica di Ancona ha contestato ai presunti responsabili i reati di inquinamento ambientale colposo, il getto pericoloso di cose, la mancata applicazione del piano interno di sicurezza ed emergenza e la violazione delle prescrizioni in materia ambientale stabilite dal ministero.
Comitato Mal’aria e l’Ondaverde ODV Falconara M.