Saluto all’amico MASSIMO DE PAOLIS

pubblicato il 15 Ottobre 2016 0

SALUTO ALL’AMICO MASSIMO DE PAOLIS

Dopo aver passato una vita per mari e per porti, nel 1993 sei approdato nel nostro piccolo quartiere di Fiumesino; un “paesello” abbastanza lontano dal caos cittadino, ma comunque vicino ai tuoi figli ed ai tuoi nipoti che adoravi. Un paesello che all’epoca era tranquillo, ancora a misura d’uomo, dove hai trovato amicizia e hai dato amicizia, tanto che sei diventato subito parte integrante e fondamentale nella vita del quartiere. Fin dall’inizio ti sei buttato anima e corpo nelle attività del Comitato di Fiumesino, impegnato già da allora a rivendicare i propri diritti ed a combattere le ingiustizie sociali, e poi, uniti e insieme, anche con i Comitati di Villanova e Ondaverde.

Tu, leale paladino della giustizia, cavaliere d’altri tempi, non potevi sopportare la negligenza e l’ignorante arroganza di certi politici ed amministratori pubblici bravi, forse, solo a chiacchiere. E più volte mi hai confidato la profonda amarezza che provavi per essere stato tradito da personaggi, politici e non, che ritenevi amici e ai quali avevi concesso la tua fiducia.

Sapiente e capace comandante ci hai insegnato a rimanere uniti, a difenderci, a combattere, a contrattaccare; faremo tesoro dei tuoi preziosi insegnamenti! Ci dicevi: “non bisogna mollare MAI… e perché sennò è finita!” questa frase con la quale ci ammonivi spesso, non la dimenticheremo, CE LA METTEREMO TUTTA PER NON MOLLARE MAI!

Hai combattuto con noi fino addirittura a poco tempo fa, quando invece hai dovuto affrontare un’altra ultima battaglia. Una battaglia di quelle in cui non ci sono né vincitori né vinti, ma solo la realtà ineluttabile della morte. Una ineluttabilità che comunque non placa il dolore che provo, e proviamo, per la perdita di un amico, sempre presente con un aiuto, un consiglio, un punto di riferimento, un faro acceso notte e giorno. Tu sapevi della tua fine imminente e l’hai affrontata con dignità, a testa alta e sguardo fiero, proprio come hai sempre affrontato tutte le avversità che hai incontrato: dai mari in burrasca a bordo della tua motovedetta della Guardia Costiera, alle alluvioni qui nel quartiere, alle battaglie contro l’inquinamento o contro il maledetto by-pass ferroviario.

Ricordo che ogni tanto, durante le nostre chiacchierate, dicevi spesso con quel tuo leggero accento civitavecchiese: “la vita è una fregatura, perché non c’è niente da fa’…tocca morì!” e poi “io non c’ho paura de’ morì, spero solo de soffrì il meno possibile!

Già, caro Massimo, la morte non ti faceva paura, perché la morte non è una sconfitta, ma affrontarla è una vittoria!

Ciao Massimo, Morior invictus!


Franco Budini (Presidente del Comitato quartiere Fiumesino di Falconara M.)

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