RIGASSIFICATORE API: i cittadini non credono alle menzogne della Regione Marche che sulla sicurezza non ha alcun potere sanzionatorio per non aver mai sottoscritto, dal 2003, l’Accordo di Programma con lo Stato. IN 2000 ALLA MANIFESTAZIONE

pubblicato il 28 Giugno 2011 0




manifestazione

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I cittadini conoscono molte delle inottemperanze che la Regione Marche è stata capace di inforcare dal rinnovo della concessione alla raffinazione alla Società petrolifera API del giugno 2003 e, pertanto, non possono che osteggiare il voltafaccia del Presidente Gianmario Spacca che vuole entrare in società con chi ha controllato molto poco fino ad oggi.
Far la parte del controllato che incassa profitti e del controllore della sicurezza di un impianto ad alto rischio di incidente rilevante come il rigassificatore è quanto di peggio potesse escogitare la Giunta Regionale delle Marche.
E’ anche per questo che oltre 2000 cittadini sono scesi in piazza, consapevoli anche della seguente inadempienza che raccontiamo.
Nel Decreto di rinnovo della concessione alla raffinazione del 2003, il Direttore del Dipartimento del Territorio e Ambiente della Regione Marche scrisse 35 articoli (più commi) di prescrizioni e “provvedimenti consequenziali” in caso di non rispetto da parte di API raffineria. In particolare l’art. 1 di quel Decreto recita:
Ai fini della verifica periodica dell’effettiva attuazione dei migliori accorgimenti tecnologici e gestionali finalizzati a prevenire incidenti rilevanti connessi alle sostanze pericolose stoccate e lavorate nell’impianto, a limitarne le conseguenze per l’uomo e per l’ambiente e alla luce degli esiti dell’istruttoria sul “Rapporto di Sicurezza 2000″, saranno effettuati step periodici di verifica generale correlati agli esiti delle istruttorie tecniche dei rapporti di sicurezza di cui all’art. 8 del D.Lgs 334/99. Il primo step sarà quello relativo al R.d.S. da presentare entro il giugno 2004. I successivi seguiranno le scadenze di cui al comma 7 del soprarichiamato art. 8 del D.Lgs 334/99. In caso di esito positivo delle verifiche periodiche l’attività concessionata procederà in modo ordinario; in caso contrario la Regione procederà ad approfondimenti tecnico istruttori finalizzati al superamento da parte dell’Azienda delle criticità evidenziate, diffidando formalmente la stessa all’esecuzione degli interventi richiesti e adottando in caso di perdurante inadempienza i provvedimenti conseguenziali previsti a norma di legge“.
Bene … la Regione Marche non ha mai avuto alcun potere sanzionatorio nei riguardi della Società API raffineria rispetto alla sicurezza poiché non ha mai sottoscritto l’Accordo di Programma con lo Stato necessario al trasferimento della competenze.
E dire che Gianmario Spacca lo sapeva dal 26/11/2003 allorquando così scrisse la Seconda Sezione del Consiglio di Stato. Nel 2003 Spacca era Vicepresidente della Regione Marche, poi ne divenne Presidente nel 2005 e nel 2010 … ma ancora non ha sottoscritto quell’Accordo di Programma!
Così alcune di quelle prescrizioni del 2003 continuano ad essere carta straccia mancando di possibilità sanzionatoria da parte della Regione.
Ovviamente tutti i componenti delle Giunte susseguitesi fino ad oggi sapevano e sanno … ma non hanno provveduto e non provvedono!

Ecco servita la politica e la coscienza del Presidente Gianmario Spacca: con la Società API si fanno accordi che mettono a rischio incolumità dell’ambiente/mare e l’incolumità fisica dei cittadini nonchè il futuro di importanti comparti economici importantissimi come turismo e pesca; con lo Stato dal 2003 non si stipula l’Accordo di Programma che interessa la sicurezza dei cittadini.

Ora tutti si spiegheranno poichè dopo l’incidente al deposito bitume del settembre 2004 (1 morto 3 feriti e oltre 30 tonnellate di bitume in mare) e dopo lo sversamento in mare di tonnellate di olio combustibile a Pasqua del 2007 nessuna sanzione è stata comminata all’API …
A parte la condanna della Magistratura a 1.500 € di multa per 4 ingegneri API rei di aver alterato la bellezza naturale mare (art. 734 c.p.) e aver gettato cose pericolose (art. 674 c.p.)

Loris Calcina per lo Staff Comitati

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