Rigassificatore API Nova Energia: APPELLO ALLA RIFLESSIONE E ALLA RESPONSABILITA’ PERSONALE DEI CONSIGLIERI REGIONALI RISPETTO AL MANDATO ELETTORALE CONFERITO DAGLI ELETTORI

pubblicato il 5 Luglio 2011 0

I pericoli non cessano di esistere perchè sono ignorati!

E’ quanto scritto nell’APPELLO ai Consiglieri Regionali dalle Associazioni, Comitati e ONLUS.

regione-e-rigassificatori-appello-del-coordinamento-572011

Nel codice di regolamentazione standard per la localizzazione di terminali GasNaturaleLiquefatto, la SIGTTO (Society of International Gas Tanker & Terminal Operators Ltd) prescrive testualmente:

al punto  1) “Non esiste probabilità accettabile in caso di rilascio catastrofico di GNL

al punto 2) “I terminali GNL devono essere posizionati in modo che i vapori di GNL conseguenti ad un rilascio non possano coinvolgere popolazioni civili“.

La presenza della Nave Rigassificatrice API coinvolgerà le popolazioni costiere nei rischi per l’incolumità e la salute, in special modo la città di Ancona a 13 km, (16 km Falconara). Le navi metaniere per arrivare alla piattaforma di scarico incroceranno tutti i corridoi di navigazione delle navi da e per il porto di Ancona. La collisione in mare, il concorso di circostanze sfortunate, l’errore umano, oppure un atto predeterminato (attentato terroristico) rimangono eventi plausibili, ed è per questo che gli organismi competenti in materia di installazioni di terminali marittimi raccomandano di situare questo genere di installazioni assolutamente lontano dalla popolazione. Oltre 50 km dalla costa negli Stati Uniti!

Per queste ragioni è indispensabile che gli scenari di rilascio severo siano valutati!

Il Nulla Osta di Fattibilità (NOF) per il progetto API è stato rilasciato senza che fossero valutate le conseguenze di questi importanti scenari.

Se il Comitato Tecnico Regionale fosse messo in condizione di ragionare su altri dati ed altri scenari, rilascerebbe ancora il NOF?

Ma c’è dell’altro che ai Consiglieri non è stato detto e che pesa sulla loro responsabilità personale: non è stato valutato il travaso di GNL tra metaniere convenzionali e rigassificatrici, operazioni previste dal progetto API Nòva Energia “mediante accosto con una metaniera in un luogo non lontano dalla SPM“, operazione tra le più pericolose in mare!

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Non è stata presa in considerazione la possibilità della rottura dei bracci di carico, la conseguente quantità di GNL rilasciato, l’eventuale esplosione - in questo caso - di una nube di vapore non confinata. Perché?

RESPONSABILITA’ POLITICHE – LA PROPOSTA DEI CITTADINI RESPONSABILI

La Giunta Regionale non può nascondere le sue responsabilità dietro al numero e l’ubicazioni dei rigassificatori comunicate dal Ministero dello Sviluppo Economico. E’ lo stesso Ministero e lo stesso Governo che aveva deliberato il ritorno al nucleare bocciato a maggioranza dai cittadini con il referendum! La Giunta Regionale sta interpretando quel referendum nel peggior modo possibile, cioè continuando a vincolare la propria economia energetica alle fonti fossili e ad una sola Azienda! Il popolo referendario maggioritario ha chiesto un cambiamento energetico che le Marche hanno già scritto e voluto in quel Piano Energetico Ambientale Regionale che la Giunta sta rinnegando con sudditanza rispetto alla Società API e con atto autoritario nei confronti della maggioranza dei cittadini marchigiani.

Il piano alternativo c’è:

è quello deliberato dall’Unione Europea che impone quote regionali obbligatorie entro il 2020 di produzione elettrica, di calore e combustibili da fonti energetiche rinnovabili (FER). Le Regionei che non rispetteranno quelle quote saranno sanzionate. Il Ministero dello Sviluppo è in ritardo di 2 anni nel Decreto attuativo ed il Presidente Spacca e la sua Giunta che fanno? Chiedono al Ministero quanti rigassificatori servono!

Secondo lo specifico studio della IRES CGIL le Marche entro il 2020 dovranno passare dalla attuale quota del 7,1% al 30,4% da fonti rinnovabili per elettricità e calore. Per l’elettricità significheranno 2.600 GWh da Fonti Energetiche Rinnovabili, cioè il 76% dell’elettricità che l’API vorrebbe produrre con la centrale termoelettrica da 520MWe. La differenza sta nella pulizia e nelle centinaia di posti di lavoro che si creeranno con le energie rinnovabili attuando concretamente il Piano Energetico Ambientale Regionale.

ires-cgil-FER-quote regionali

Consiglieri Regionali, non siate ciechi!

Staff Comitati





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