Nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale: Ondaverde, Falkatraz e Comitato Villanova consegnano proprie osservazioni alla campagna di ascolto della Regione ma chiedono di conoscere la strategia sulle fonti fossili. Quanto sarà condizionante l’accordo tra Regione e Gruppo API che prevede l’ingresso della Regione nella Società che realizzerà e gestirà il terminale di rigassificazione del GNL?

pubblicato il 8 Ottobre 2015 0

La Regione Marche sta predisponendo, dopo la sua prima approvazione nel 2005, il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno.

L’Assessorato all’Ambiente e all’Energia ha organizzato una “campagna di ascolto” delle associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e di volontariato.

La base di discussione presentata dall’Assessorato il 24 settembre scorso era rappresentata dalle “Strategie regionali per il raggiungimento degli obiettivi burden sharing” [la quota minima di incremento dell'energia (elettrica, termica e trasporti) prodotta con fonti rinnovabili assegnata ad ogni Regione per raggiungere l'obiettivo nazionale - al 2020 - del 17% del consumo finale lordo].

Sulle ipotesi regionali di incremento dell’uso delle energie rinnovabili le associazioni falconaresi hanno presentato proprie osservazioni orientate alla riduzione della dipendenza dalle importazioni energetiche e alla progressiva decarbonizzazione dell’economia.

Tuttavia si è anche espressa l’urgente necessità di conoscere la strategia regionale riguardante le fonti fossili (principalmente petrolio e metano) in considerazione di quanto avvenuto con il rigassificatore di API Nòva Energia (2011) e di quanto si sta prospettando con le nuove ricerche e trivellazioni petrolifere e del metano, e con gli impianti di stoccaggio e le altre infrastrutture ad alto costo e impatto che ne conseguono.

La questione del rigassificatore API fu ed è esemplare per due motivi:

1.    la sua autorizzazione da parte della Regione Marche e dei Ministeri Sviluppo Economico e Ambiente scavalcò il PEAR 2004 che non prevedeva questa tipologia di attività energetica;

l’Accordo che fu stipulato tra la Regione Marche ed il Gruppo API stabilì la possibilità per la Regione di acquisire una partecipazione fino al 30% del capitale sociale nella Società che realizzerà e gestirà il terminale di rigassificazione.

Un Accordo pericoloso rispetto all’autonomia decisionale ed indipendenza di valutazione e controllo della Regione Marche.

Nella nostra richiesta di un secondo audit con l’Assessorato regionale all’Ambiente e all’Energia non possiamo non ravvisare la criticità dell’impianto generale del nuovo PEAR che citiamo testualmente

A tutto questo si aggiunge, come lo scorso agosto abbiamo pubblicamente denunciato, la recente proroga di altri 4 anni della validità della Valutazione di Impatto Ambientale per il rigassificatore API decretata dal Ministero dell’Ambiente. Un provvedimento che consideriamo conseguenza della politica governativa di ritorno alle fonti fossili e sostegno alle lobbies del petrolio, e che pregiudica gravemente ipotesi di sviluppo virtuose per l’intero territorio regionale.

Nello spirito dell’assemblea nazionale tenutasi ad Ancona il 4 ottobre scorso lanciamo un appello a tutti i comitati e movimenti marchigiani attivi in difesa del territorio e contro le trivellazioni e i provvedimenti dello Sblocca Italia ad unire le forze per una mobilitazione comune.

L’Ondaverde Onlus -Falkatraz Onlus -Trivelle Zero Falconara/Bassa Vallesina-Comitato di Villanova

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