Rigassificatore API, Valutazione di Impatto Ambientale ed ipotesi di “omissioni di atti d’ufficio”: rischia l’archiviazione l’esposto di Ondaverde Onlus dopo 5 anni di indagini da parte della Procura della Repubblica di Ancona. Ma Ondaverde non ci sta, si oppone e insiste: sono stati ignorati o sottovalutati dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Marche i rischi della clorazione e del raffreddamento dell’acqua di mare, il rischio sismico, i dati non attendibili delle centraline della qualità dell’aria. E oggi c’è LA PROVA che la rigassificazione “a circuito aperto” provoca danni al mare e determina rischi per la salute pubblica: lo ha stabilito la sentenza del Tribunale di Rovigo del 9 novembre 2016 riguardo al rigassificatore di Porto Viro in cui vengono usate ingenti quantità di acqua di mare per rigassificare … come avverrà con il progetto di API Nòva Energia!

pubblicato il 27 Agosto 2018 0

Rischia l’archiviazione l’esposto depositato da Ondaverde Onlus alla Procura della Repubblica di Ancona il 16 ottobre 2013 il quale chiedeva di verificare se erano state commesse OMISSIONI nella Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che la Commissione Tecnica VIA del Ministero dell’Ambiente e la P.F. Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali della Regione Marche svolsero sul progetto del rigassificatore di API Nòva Energia. La Procura di Ancona ha svolto indagini nei confronti di ignoti riguardo a due ipotesi di reato: gli articoli del Codice penale 323 (abuso d’ufficio) e 328 (omissione di atti d’ufficio), ma ha comunicato all’esponente Ondaverde la decisione di archiviare il procedimento senza specificare alcuna motivazione. L’opposizione all’archiviazione della Onlus falconarese consegnata nelle scorse settimane al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), chiede che siano convocati ed ascoltati come testimoni alcuni Tecnici dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente) per la questione del sistema di rigassificazione “a circuito aperto” dell’impianto di API Nòva Energia che determinerà la clorazione e il raffreddamento di ingenti quantità di acqua di mare. Sono gli stessi tecnici sulla cui consulenza si sono basate le motivazioni del Tribunale di Rovigo che il 9/11/2016 - pur dichiarando assolti il Direttore Tecnico ed il legale Rappresentante della Soc. TERMINALE GNL ADRIATICO srl dai reati di distruzione o alterazione di bellezze naturali e getto pericoloso di cose (art. 734 e 674 c.p.) - ha accertato che il processo di rigassificazione “a circuito aperto” determina la produzione di schiume a causa dell’azione meccanica e termica esercitata sull’acqua del mare. Lo stesso sistema a circuito aperto che è previsto per il rigassificatore di API Nòva Energia.


Ciò che si è ripetutamente verificato da quando il rigassificatore è entrato in attività (settembre 2009) a 15 km dalla costa rodigina è così descritto nella sentenza del Tribunale di Rovigo:Una scia di schiuma densa sul mare che si estendeva al largo del rigassificatore in corrispondenza della spiaggia di Porto Levante per una lunghezza di 5 miglia, una larghezza di circa un metro e mezzo, di colore bianco giallognolo ed emanante odore di zolfo“. Scrive il Giudice del Tribunale di Rovigo:Risulta pacificamente accertato che la produzione delle schiume deriva dal funzionamento dell’impianto di rigassificazione, circostanza emersa inequivocabilmente nel corso dell’istruzione dibattimentale, ammessa dagli stessi consulenti tecnici degli imputati“.

 

Così Ondaverde ha consegnato le motivazioni della sentenza del Tribunale di Rovigo al GIP di Ancona poiché esse confermano quanto sostenuto nell’esposto del 2013 e nella allegata Relazione di consulenza del Biologo marino Carlo Franzosini: il giudizio favorevole di compatibilità ambientale (VIA) del Ministero dell’Ambiente (2009) è stato viziato da una sottovalutazione da parte dei Tecnici ministeriali e regionali delle conseguenze sul mare determinate dalla rigassificazione a circuito aperto dell’impianto di API Nòva Energia, nonostante la letteratura scientifica nazionale e internazionale (2006) e la stessa ISPRA (2009) avessero già evidenziato i rischi della rigassificazione con la tecnica a “ciclo aperto”, tra i quali la sterilizzazione dell’acqua del mare!

Gli stralci delle motivazioni del Tribunale di Rovigo che pubblichiamo descrivono molto bene le conseguenze sul mare della rigassificazione a circuito aperto ed i conseguenti rischi per la salute pubblica.

 

Staff comunicazione Ondaverde Onlus - Comitati cittadini



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