Falconara Marittima: il Sindaco colpito dalla FEBBRE DEL CAVALLO ha dichiarato “L’API è Falconara e ora quando si vede il cavallino si capisce di essere a Falconara”!

pubblicato il 28 Dicembre 2015 0



La FEBBRE DEL CAVALLO ha contagiato - e chi ne avrebbe

dubitato - il Sindaco Goffredo Brandoni del quale la Stampa locale ha riportato le seguenti parole da “brivido”: L’accensione del cavallino vuole dire essere a Falconara“, e ancora: “L’API è Falconara e ora quando si vede il cavallino si capisce di essere a Falconara“.

In verità chi giunge da qualsiasi altra cittadina marchigiana e/o da altre regioni capisce - ahinoi - di stare a Falconara Marittima dall’olezzo di idrocarburi che ammorba inconfondibilmente l’aria che i residenti respirano quotidianamente! Persino noi falconaresi quando ci allontaniamo qualche giorno dalla città, al ritorno, avvertiamo distintamente quell’olezzo a cui si era disabituato l’epitelio olfattivo delle nostre cavità nasali! Ecco, forse il cavallo nero serve ad indicare con precisione i responsabili di quell’olezzo, come un segnalino nel gioco MONOPOLI! Ma dopo quelle i(n)spirate lodi del Sindaco Brandoni, c’è da temere che la sfruttata città (già marinara e balneare) di Falconara M. possa ritrovarsi il cavallo nero dell’API a fianco dei BENI CULTURALI, STORICI e AMBIENTALI della città illustrati sul sito istituzionale del Comune. Non sappiamo se il Sindaco di Falconara M. se ne renda conto, ma i suoi osanna al fianco di Ugo Brachetti Peretti hanno declassato i simboli identitari della nostra città come la Rocca Priora, il Castello e la Torre dell’Orologio di Falconara A., il Castello Ferretti, la spiaggia, il fiume Esino, ecc. per far posto ad un tenebroso simbolo industriale.

Anche la designer del cavallo nero, l’Arch. Cristiana Colli ha declamato frasi da brivido:Il cavallo è il simbolo di una storia industriale della città e anticipa un nuovo modello di sviluppo. Fissare il cavallo su un palo unico e illuminarlo con i led è una visione di insieme della direzione verso cui si muove l’API, ovvero un sistema sostenibile (…) Il cavallo è la storia d’Italia. L’unione dell’accensione del cavallino e della fiamma della raffineria cela qualcosa di sacro. Questa sera sta accadendo qualcosa di nuovo“.

Quale modello di sviluppo anticipa? Siamo ancora all’energia fossile e, dalla Rivoluzione industriale, non ne veniamo a capo! Basterebbe che l’Arch. Colli si chieda come mai ancora le auto, i bus e i camion si muovono con il motore a scoppio del 1860! Macché, metti una luce al led e tutto il sistema si fa sostenibile! Poi la febbre del cavallo dell’Arch. Colli ha toccato livelli da deliquio con la presunta sacralità che si sprigionerebbe tra la luce al led e la fiamma della torcia! E qui potremmo anche convenire con “Er pomata”*: “Questa è la più grossa stronzata mai sentita da quanno l’omo inventò er cavallo!

*(”Er pomata”: personaggio interpretato da Enrico Montesano nel film Febbre da Cavallo diretto da Steno)

Staff comunicazione Comitati e l’Ondaverde

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