Raffineria API di Falconara Marittima: pubblichiamo audio e video di una settimana di scoppi e sonore svampate che hanno impaurito i cittadini. Mentre i Sindacati attaccano l’azienda sulla sicurezza ritenendo “inaccettabile la proposta fatta che vede un drastico taglio del numero del personale in turno addetto al presidio delle apparecchiature lasciate ferme, con presenza di prodotto (benzina-gasolio-idrogeno ecc.)”, gli Enti preposti aspettano sempre le proteste dei cittadini esasperati prima di attivare i controlli!

Pubblicato il 14 Aprile 2020 2 Commenti »

Oltre alla Settimana Santa, quest’anno i cittadini di Falconara Marittima hanno vissuto anche quella profana provocata - dal 29/3 all’11/4 - da scoppi, scoppiettii e sonore svampate provenienti dalla raffineria API. Tubazioni? Valvole? Serbatoi? Colonne di distillazione? Ad oggi sappiamo solo quello che la direzione della raffineria ha comunicato al Sindaco di Falconara solo dopo le numerose segnalazioni dei cittadini al Comune, ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco. Questi sono i video registrati a 300 metri e a 2 Km dalla raffineria (ma il rumore è stato segnalato anche da 3Km!) che “se fosse progettata oggi, in base alle direttive dell’Unione Europea, non potrebbe essere localizzata dove si trova (Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente 26/8/1999).


https://youtu.be/AaGvClXdJ1c

2020/04/11 Forti rumori dalla raffineria di Falconara M.

https://youtu.be/ob_ud4ENkqQ

A proposito delle segnalazioni fatte agli Enti di controllo soprattutto con spirito di collaborazione, dal racconto audio di questo cittadino ci sembra che le telefonate siano poco gradite. Speriamo di sbagliarci; al seguente link audio potete ascoltare la testimonianza che ci è pervenuta.


https://www.youtube.com/watch?v=ptHiNM2s95A&feature=youtu.be&t=3

Comunque, riguardo ai rumori dell’11 aprile la raffineria API ha comunicato: “un malfunzionamento di una valvola di regolazione della pressione del vapor d’acqua alle utenze che ha indotto l’intervento ripetuto della valvola di sicurezza a protezione della linea causando effetti acustici riscontrabili dall’abitato circostante“.

A guardare bene la stessa motivazione agli scoppi, scoppiettii e sonore svampate della settimana scorsa (29/3): è stato riscontrato il malfunzionamento di una valvola di regolazione della pressione del vapor d’acqua che ha indotto l’intervento ripetuto di una valvola di sicurezza, che ha prodotto effetti acustici percepibili nell’abitato circostante.

Non solo: apprendiamo da facebook che a qualcuno che si è rivolto direttamente alla raffineria sia stato risposto “stanno ventando azoto e gli impianti sono chiusi“.

Se mettiamo insieme a tutto questo anche lo scontro sulla SICUREZZA andato in scena tra il 29 Marzo e l’11 aprile tra la RSU dell’API e l’Azienda (vedi http://www.marche.cgil.it/2020040201.htm ), come possono sentirsi sicuri i cittadini falconaresi?

Le RSU, a proposito “dell’assetto del sito (…) con il quale l’azienda ritiene di poter gestire le attività durante le 9 settimane di durata di fermo impiantihanno scritto: “(…) riteniamo inaccettabile la proposta fatta che vede un drastico taglio del numero del personale in turno addetto al presidio delle apparecchiature lasciate ferme, con presenza di prodotto ( benzina-gasolio-idrogeno ecc. ) e non bonificate, una azzardata rivisitazione della composizione dei componenti della Squadra di Primo Intervento“.

Gli Enti di controllo sappiano che, proprio per quello che constatò l’ex Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, noi cittadini pretendiamo GRANDISSIMA ATTENZIONE NEI CONTROLLI E SEVERE SANZIONI su questo impianto perché NON si fa l’abitudine a convivere con l’altoparlante nelle strade che da un momento all’altro potrebbe annunciare l’ordine di evacuazione dalle case, NON si fa l’abitudine a subire qualsiasi cosa accada in raffineria, NON faremo mai l’abitudine a vedere la nostra città occupata dalla raffineria.

Staff comunicazione l’Ondaverde OdV


Esalazioni moleste a Falconara Marittima: il servizio di Striscia la Notizia ha offerto grande visibilità al costante e approfondito lavoro del Comitato Mal’aria e de l’Ondaverde OdV di Falconara M.

Pubblicato il 3 Aprile 2020 Nessun Commento »

Ciao,

il 1 aprile scorso la nota trasmissione televisiva Striscia la Notizia ha offerto grande visibilità a scala nazionale al costante e approfondito lavoro del Comitato Mal’aria e de l’Ondaverde ODV Falconara M.

Al seguente link il servizio trasmesso nella serata del 1 aprile 2020:
https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/esalazioni-industriali-moleste-a-falconara-marittima_66813.shtml

Ti invitiamo a vederlo e se vorrai a condividerlo tramite mail, whatsapp o fb, perché la Redazione è riuscita in una sintesi efficace.

Questo servizio dovrebbe aiutare chiunque a capire che, appena sarà possibile, dovremo tornare anche fisicamente a sollecitare chi da tempo doveva essere già intervenuto con ben altro rispetto a OdorNet.

A presto.

Staff comunicazione Comitato Mal’aria - Falconara M. e l’Ondaverde OdV Falconara M.


Pagina FB: https://www.facebook.com/Comitato-Malaria-Falconara-M-1611743038863757/
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Nuovo sito Comitato Mal’aria:  https://sites.google.com/view/malariafalconara
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PM10 e PM2.5 a Falconara Marittima: a differenza di ciò che dice il Direttore Generale dell’ARPA Marche – Giancarlo Marchetti - dall’inizio dell’anno sono stati rilevati 10 superamenti dei limiti delle PM10 e altissime concentrazioni delle PM2.5. Il Direttore dell’ARPA sembra ignorare l’incidenza delle PM2.5 sugli eccessi di abortività spontanea nelle donne fertili residenti a Falconara nonostante la problematica sia stata sottolineata con forza dal Ministero della Salute e dallo stesso servizio Epidemiologia Ambientale dell’ARPAM. Ondaverde: “Come noto, le PM2.5, a differenza delle PM10, hanno la capacità di andare più in profondità nei bronchi ed hanno più facilità di passaggio dalle vie aeree al sangue. Per questo motivo dal 1 gennaio 2020 le norme europee e italiane stabiliscono che il valore limite annuale per la protezione della salute umana cala a 20 µg/mc. Dal 1 gennaio nell’unica centralina della città dotata di analizzatore delle PM2.5 sono stati registrati 22 giorni con valori di PM2.5 superiori a 20 µg/mc e con punte di 76 µg/mc! Temiamo che il Ministero della Salute non abbia un quadro chiaro delle emissioni e dell’incidenza sulla salute a Falconara M.”.

Pubblicato il 29 Gennaio 2020 Nessun Commento »

Dall’inizio dell’anno a Falconara i superamenti del valore limite per la protezione della salute umana (50 µg/mc sulle 24 ore) per le PM10 sono stati 10: 5 rilevati dalla stazione di Falconara Alta e 3 rilevati dalla centralina di Falconara Scuola (Villanova). Della terza centralina - Falconara Acquedotto/Fiumesino - non si sa nulla perché NON ESISTE un campionatore di PM10!

Il Direttore Generale dell’ARPA Marche - Dr. Giancarlo Marchetti -  riguardo a Falconara, parla soltanto delle PM10 e non sembra essere preoccupato del livello delle PM2.5 che, come noto, a differenza delle PM10, hanno la capacità di andare più in profondità nei bronchi ed hanno più facilità di passaggio dalle vie aeree al sangue.

Il Dr. Marchetti non può tacere che per questo motivo dal 1 gennaio 2020 le norme europee e italiane stabiliscono che il valore limite annuale per la protezione della salute umana cala a 20 µg/mc (fino al 31 dicembre era 25 µg/mc). Dal 1 gennaio la centralina posta nel quartiere Villanova ha rilevato 22 valori di PM2.5 superiori a 20 µg/mc e con punte di 76 µg/mc.

Il Direttore dell’ARPA Marche, la Regione Marche, il Sindaco di Falconara, i Ministeri della Salute e dell’Ambiente non conoscono la reale situazione delle PM2.5 a Falconara Marittima, poiché esse sono misurate soltanto a Villanova (centralina Falconara Scuola), mentre le centraline di Falconara Alta e Falconara Acquedotto sono sprovviste dello specifico analizzatore!

Eppure l’associazione delle PM2.5 con l’aumento degli aborti spontanei nelle donne fertili falconaresi (15 - 49 anni) da tempo è stato evidenziato in uno Studio epidemiologico descrittivo del Settore di Epidemiologia Ambientale dell’ARPA Marche https://www.arpa.marche.it/index.php/temi-ambientali/epidemiologia-ambientale/item/650

Studio inserito - il 14 giugno 2016 - tra le tante motivazioni sanitarie che il Ministero della Salute espresse a sostegno della propria opposizione al nuovo impianto di desolforazione di API raffineria!

Riteniamo che in un’area come Falconara M., molto critica dal punto di vista sanitario e ambientale, gli Enti di controllo non possono permettersi buchi di conoscenza simili, non possono ignorare quali livelli di PM2.5 si respirino a Falconara Alta, Fiumesino, Castelferretti, Palombina.


Staff comunicazione l’Ondaverde ODV - Falconara M.



Il “progetto Ambiente” del Sindaco di Falconara Marittima è fuorviante rispetto alle reali necessità di intervento. I 400.000 euro previsti saranno spesi male.

Pubblicato il 13 Gennaio 2020 Nessun Commento »

Mentre a livello mondiale la tendenza è di ridurre l’utilizzo di materie fossili e riconvertire aree inquinate/industrializzate, a Falconara Marittima, che è uno degli oltre 40 SIN d’Italia, si pensa di spendere soldi privati e pubblici, per un totale di 400.000 € in tre anni, soltanto per monitorare le esalazioni, la cui molestia e potenziale pericolosità per la salute da anni è stata fatta emergere e denunciata dai soli cittadini. Invece, servirebbe richiedere che quel denaro venga speso per la manutenzione degli impianti, per controlli efficaci e a sorpresa degli stessi, oltreché che per avviare un percorso che possa portare ad una riconversione profonda e sostenibile delle industrie impattanti presenti su questo territorio e quelli limitrofi.

Il “progetto ambiente” voluto dal Sindaco Signorini, peraltro senza alcun confronto preventivo né recepimento delle richieste da noi avanzate in molti contesti istituzionali, non porterà a nulla di tutto questo. Verranno spesi 400.000 € senza che nel breve e medio periodo si generi alcun miglioramento delle condizioni ambientali che gravano su quest’area. Sarebbe quindi utile spendere quei soldi per l’abbattimento delle emissioni, intervenendo sugli impianti che ne sono causa. Gli Enti preposti ai controlli sanno benissimo quali sono gli interventi necessari.

Fra le molte altre cose, avevamo chiesto al Sindaco di sostenere convintamente la nostra richiesta presso la Prefettura di un coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e della Salute, perché sappiamo da molto tempo che la Regione Marche in questi anni è stata inconcludente.

Servirebbe maggiore coraggio, invece non solo si preferisce la linea del “non disturbare” ma si fa addirittura apparire che tutto cambi mentre quasi nulla sta in realtà cambiando.

L’attuale “progetto ambiente” è fuorviante rispetto agli obiettivi necessari.

Chiediamo da anni a tutti gli interlocutori istituzionali un atteggiamento profondamente diverso dall’attuale e a questo proposito ci chiediamo ancora oggi come sia stato possibile per il Comune di Falconara non volersi rivolgere al Ministro dell’Ambiente - Gen. Sergio Costa - quando il suo dirigente, Dott. Antonio Ziantoni, impedì di fatto un’immediata ispezione straordinaria dentro la raffineria a seguito dell’incidente di aprile 2018 al serbatoio tk61.

Non riusciamo inoltre a capire come il Comune di Falconara Marittima sia potuto rimanere in silenzio anche rispetto alla mancata realizzazione del doppio fondo in quei serbatoi che dovevano essere completati già da alcuni anni.

Comitato Mal’aria e l’Ondaverde Onlus ODV Falconara M.


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